Il panorama politico di Malta si prepara a un terremoto: una nuova forza, il Partit Malta Progressiva (PMP), promette di spezzare l’egemonia dei due partiti principali e dare voce a un elettorato sempre più stanco e disilluso. Questo movimento, soprannominato il-Progressivi
, si presenta come una coalizione di idee e colori diversi, pronta a sfidare il sistema con una visione innovativa e audace.
Un insider, parlando con il Times of Malta, ha spiegato con entusiasmo: “Il nostro partito sarà rosso, rosso scuro, verde, arancione, giallo e azzurro molto pallido
“. Un’immagine vivida, che riflette l’ambizione di rappresentare una pluralità di voci e ideali. Tra i membri fondatori figurano ex rappresentanti del Partito Laburista e dei Verdi, uniti dalla volontà di dare una scossa al panorama politico.
Dietro le quinte si sono già tenuti incontri con sostenitori di peso, tra cui attivisti ambientali e per i diritti umani. La promessa? Non essere “solo un altro piccolo partito” destinato a sparire nell’ombra. “Questo sarà il ‘terzo’ partito, quello che la gente aspettava. Speriamo di replicare l’effetto Macron
,” ha rivelato una fonte vicina al movimento, facendo riferimento al successo straordinario di Emmanuel Macron in Francia.
L’obiettivo è chiaro: rivoluzionare il sistema, sfidando la staticità del duopolio PL-PN. E le prime mosse sono già pianificate: candidati in ogni distretto alle prossime elezioni generali, previste per la primavera del 2027, salvo sorprese.
“Abbiamo persone con esperienza politica che sanno cosa funziona e cosa no. Non chiudiamo la porta a nessuno, ma il partito si fonda su ideali forti: diritti dei lavoratori, giustizia sociale, buona governance, diritti umani, tutela dell’ambiente e diritti riproduttivi
,” ha dichiarato una delle menti dietro al PMP.
Ma perché questa necessità di cambiamento? I numeri parlano da soli: alle elezioni europee del 2024, oltre 33.000 elettori hanno scelto partiti minori o candidati indipendenti, mentre un impressionante numero di 110.000 persone ha preferito non votare o annullare la propria scheda. “Dopo 11 anni, la gente è stufa del Partito Laburista e trova il Partito Nazionalista ancora troppo conservatore,” ha osservato un altro insider.
Il sistema elettorale maltese, tuttavia, resta un ostacolo significativo per le forze emergenti. Con il voto singolo trasferibile e disposizioni costituzionali che favoriscono la proporzionalità, la struttura attuale rende arduo per partiti minori o candidati indipendenti ottenere seggi. Organizzazioni come il-Kollettiv
spingono per una riforma che abbassi la soglia elettorale e garantisca una rappresentanza più equa.
All’orizzonte, altre sfide attendono. Il PMP non sarà solo in questa battaglia: personalità come Arnold Cassola, già leader dei Verdi, potrebbero unirsi alla competizione, rendendo il terreno ancora più interessante.
Foto: [Archivio Times of Malta]