Connect with us

Malta

Trump torna alla Casa Bianca: l’Europa si prepara a una svolta cruciale

Published

on

L’Europa trema: Donald Trump è tornato e il continente dovrà affrontare le conseguenze. La sua vittoria potrebbe segnare la fine dell’epoca in cui l’Unione Europea poteva contare ciecamente sullo scudo americano. Con lui alla guida, le priorità cambiano e, tra queste, c’è la possibilità di dazi più elevati sul commercio transatlantico. Ma il vero terremoto riguarda la sicurezza: l’Europa dovrà imparare a difendersi da sola.

Donald Trump non ha mai fatto mistero della sua posizione su NATO. Per lui, gli Stati Uniti spendono troppo, mentre i partner europei investono una cifra ridicola nella difesa. Durante la campagna elettorale è stato chiarissimo: “Gli USA difenderanno i membri della NATO da un attacco russo solo se rispetteranno gli obblighi di spesa e aumenteranno i loro contributi” . Un messaggio che ha fatto suonare più di un campanello d’allarme nelle capitali europee.

George Vital Zammit, docente presso l’Università di Malta, ha spiegato quanto questo cambiamento possa essere destabilizzante: “I leader europei e la Commissione devono essere preoccupati. Con Trump alla Casa Bianca, l’UE sarà costretta a concentrarsi seriamente sulla propria difesa e sicurezza. Ma un aumento della spesa militare rischia di essere una questione esplosiva per gli elettori” .

Anche Anthony Manduca, redattore del Times of Malta, non ha dubbi sul significato di questa vittoria: “È un brusco risveglio per l’Europa. Non può più dare per scontata la protezione degli Stati Uniti”. Manduca è convinto che l’unica via per l’Europa sia rafforzare la propria capacità di difesa: “Un’Europa forte e unita è l’unica strada possibile” .

Ma come si posizioneranno stati neutrali come Malta? Secondo l’avvocato Brendan Zerafa, specializzato in diritto internazionale, la neutralità potrebbe essere messa a dura prova: “Se gli USA si tirano indietro, l’Europa dovrà difendersi da sola. E ciò che prima richiedeva anni ora dovrà essere accelerato. Anche Malta sarà sotto pressione per partecipare” .

Stephen Calleya, direttore del MEDAC, non condivide però questa visione apocalittica. “Non ci sono segnali che Trump voglia ritirare gli Stati Uniti dalla NATO”, afferma. A suo dire, le richieste di Trump non sono nuove: “Già negli anni ’60 Kennedy esortava l’Europa a prendersi più responsabilità. La differenza è che Trump è meno diplomatico”. E sull’Ucraina? Calleya ritiene che Trump potrebbe davvero impegnarsi a risolvere il conflitto: “Questo non significa che tutti otterranno ciò che vogliono, ma la de-escalation deve essere il metro di giudizio per qualsiasi cambiamento nella politica USA”.

Advertisement

Manduca, tuttavia, guarda con preoccupazione alla politica estera trumpiana: “Il suo atteggiamento verso la guerra in Ucraina, l’ammirazione per Putin, il sostegno incondizionato a Israele, le provocazioni verso Iran e Cina, e il tiepido appoggio alla NATO sono tutti segnali inquietanti”. E non è finita qui: “La minaccia di Trump di imporre dazi all’UE potrebbe scatenare guerre commerciali, con conseguenze globali” .

Ma per Calleya, il legame economico tra Europa e Stati Uniti è troppo forte per essere spezzato facilmente: “Nonostante la retorica dura, il rapporto tra UE e USA non è un gioco a somma zero” .

E cosa significa tutto questo per la politica interna americana? Manduca non usa mezzi termini: “La vittoria di Trump mette alla prova la democrazia americana. Sarà un banco di prova per lo stato di diritto e le istituzioni indipendenti del Paese” .

Per Zammit, invece, il risultato non sorprende: “L’inflazione post-COVID è stata un fattore chiave. Ma anche l’immigrazione illegale e la sicurezza dei confini hanno giocato un ruolo fondamentale”. Alla fine, sottolinea Zammit, Trump si è guadagnato questa vittoria: “Nonostante accuse penali e il tradimento di ex membri della sua amministrazione, ha trionfato contro ogni previsione” .

Foto: AFP

Advertisement
Continue Reading