Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono crollate più del previsto a giugno, mentre il prezzo medio delle case ha raggiunto un nuovo record storico. Un chiaro segnale di un mercato immobiliare in fibrillazione!
L’ottimismo che ha pervaso la zona euro dall’inizio dell’anno ha subito un brusco arresto a luglio. I risultati di un sondaggio rivelano un’economia in affanno, con un rallentamento tangibile sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi. Uno scenario che ha fatto scattare l’allarme rosso tra gli analisti economici.
L’Indice Composito dei Responsabili degli Acquisti (PMI) dell’HCOB è precipitato a 50,1 a luglio, appena sopra la soglia critica di 50 che separa l’espansione dalla contrazione. Gli economisti si aspettavano una ripresa più robusta, puntando su un 51,1 rispetto al 50,9 di giugno. Ma la realtà è stata ben diversa: la componente manifatturiera dell’indice è scesa a 45,6 a luglio, in calo rispetto al 45,8 di giugno, mentre il PMI dei servizi ha rallentato passando da 52,8 a 51,9. Un colpo duro per chi sperava in un’estate di ripresa.
Questi ultimi dati PMI potrebbero essere un segnale di sollievo per i decisori della Banca Centrale Europea, che hanno mantenuto i tassi di interesse invariati nella riunione di luglio, dopo averli abbassati a giugno. Tutto resta aperto per la decisione di settembre, in un clima di forte incertezza.
E non finisce qui: il sentiment tra i dirigenti tedeschi è crollato inaspettatamente a luglio. Le preoccupazioni sulla performance della più grande economia europea sono emerse prepotenti da un sondaggio che ha coinvolto circa 9.000 leader aziendali.
L’Istituto per la Ricerca Economica (Ifo) ha annunciato un peggioramento del suo Indice del Clima Aziendale, sceso a 87,0 a luglio rispetto a 88,6 di giugno. Una doccia fredda rispetto alle previsioni degli economisti.
Anche l’Indice di Valutazione Corrente è scivolato da 88,3 di giugno a 87,1 di luglio, e l’Indice delle Aspettative è calato di 0,7 punti a 88,3. Questo segna il terzo declino consecutivo nel principale indicatore anticipatore della Germania.
“L’economia tedesca è bloccata nella crisi
,” ha dichiarato senza mezzi termini Clemens Fuest, presidente dell’Ifo.
Dall’altra parte dell’Atlantico, negli Stati Uniti, le vendite di case esistenti hanno subito un altro duro colpo a giugno, con un calo maggiore del previsto, mentre il prezzo medio delle case ha raggiunto nuove vette.
Le vendite di case esistenti sono crollate per il quarto mese consecutivo. I dati della National Association of Realtors (NAR) hanno mostrato che le vendite di case di seconda mano sono diminuite del 5,4% rispetto a maggio, raggiungendo un tasso annuo destagionalizzato di 3,89 milioni di unità, ben al di sotto dei 3,99 milioni previsti.
Nel frattempo, il prezzo medio delle case esistenti è balzato del 4,1% rispetto a giugno 2023, toccando i $426.900. Un segnale evidente di un mercato che sta cambiando pelle.
“Stiamo assistendo a un lento passaggio da un mercato dei venditori a un mercato degli acquirenti
,” ha affermato Lawrence Yun, capo economista della NAR.
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