venerdì, Marzo 29, 2024
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Unione Europea: riunione d’emergenza sulla situazione Covid in Cina

Il Comitato per la sicurezza sanitaria dell’Unione Europea terrà giovedì una riunione d’emergenza nel tentativo di coordinare le misure relative alla Covid-19 in tutti gli Stati membri mentre la Cina riapre le frontiere.

L’incontro arriva dopo che l’Italia, colpita duramente dalla prima ondata della pandemia all’inizio del 2020, ha ordinato l’esecuzione obbligatoria dei tamponi e del sequenziamento del virus per tutti i viaggiatori provenienti dalla Cina. Su un totale di 210 passeggeri cinesi sottoposti al tampone all’aeroporto di Milano Malpensa dal 26 dicembre ad oggi, 97 sono risultati positivi.

“la misura è essenziale per garantire la sorveglianza e l’identificazione di eventuali varianti del virus al fine di proteggere la popolazione italiana”. Orazio Schillaci, ministro della Salute italiano

Anche gli Stati Uniti, il Giappone, la Malesia e l’India hanno messo in pratica misure preventive nei confronti dei viaggiatori provenienti dalla Cina.

Pechino ha iniziato ad allentare la sua politica zero-Covid e le rigide regole di quarantena per i viaggi dopo che le proteste hanno attraversato il Paese alla fine di novembre, in seguito a diversi mesi di lockdown draconianco che ha causato diverse vittime tra un caso di terremoto nella regione di Chengdu dove i residenti sono rimasti intrappolati in casa, al caso della morte di almeno 10 persone intrappolate in un edificio in quarantena a Urumqi, nella regione occidentale dello Xinjiang.

L’allentamento ha portato a un’esplosione dei casi in tutta la Cina, dove la fiducia nei vaccini sviluppati localmente è scarsa. Pechino continua a spingere i diversi vaccini che sono stati sviluppati in Cina, nessuno dei quali sembra avere un’efficacia sufficiente a proteggere la popolazione. I vaccini occidentali, come quelli a base di mRNA di Pfizer-BioNTech e Moderna, non sono approvati dalle autorità sanitarie del Paese

Sebbene l’Italia abbia già messo in pratica misure preventive, queste funzionano solo sui voli diretti dalla Cina e non su quelli che fanno scalo in altri Paesi. È necessaria dunque un’azione comune europea che protegga tutti gli stati membri dell’Unione.

All’inizio di dicembre i ministri della Sanità dell’UE hanno deciso di tornare a un approccio pre-pandemico alla libera circolazione e ai viaggi senza alcuna misura legata alla Covid-19. Ma hanno mantenuto la possibilità di attivare un “freno di emergenza” in un approccio coordinato se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare.

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