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Malta

paceville, catturato dopo mesi il presunto aggressore del 15 agosto

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Una notte di terrore a Paceville, il cuore pulsante della vita notturna maltese, si è tinta di sangue lo scorso agosto. Dopo mesi di indagini e ricerche incessanti, la polizia ha finalmente messo le mani sul presunto responsabile di un accoltellamento brutale, avvenuto il 15 agosto. L’uomo, sfuggito alla cattura per quattro lunghi mesi, è stato arrestato sabato sera quando un ispettore di polizia, in pattuglia nella zona, lo ha individuato all’interno di un club.

Il sospettato, un trentaduenne di Mosta, è stato riconosciuto grazie a un dettaglio apparentemente insignificante ma determinante: indossava un cappello nero simile a quello immortalato dalle telecamere di sorveglianza la notte dell’aggressione. Quando l’uomo si è diretto ai bagni del locale, l’ispettore ha agito con prontezza, chiedendo ai colleghi di portare il mandato d’arresto. All’uscita dai bagni, è stato fermato e identificato. Era proprio lui.

La notte del 15 agosto era iniziata come tante altre nella frenetica Paceville, ma si era conclusa in tragedia: un giovane era stato accoltellato ed era stato trasportato d’urgenza in ospedale in condizioni critiche, mentre un altro uomo aveva riportato ferite lievi. “Abbiamo perso molto sangue, le sue condizioni erano gravissime “, aveva dichiarato un testimone.

In tribunale, l’imputato ha negato ogni accusa. È accusato di aver causato lesioni gravi alla vittima, ferite lievi al secondo uomo, possesso illegale di un coltello e disturbo della quiete pubblica. “Non c’è rischio che la testimonianza della vittima possa aggiungere elementi nuovi, le immagini video parlano chiaro “, ha sostenuto il suo avvocato Jacob Magri, sottolineando che il suo assistito vive a Malta da sette anni, con solidi legami familiari sull’isola, e che il recente cambio di residenza non era un tentativo di fuga.

La procura ha ribattuto con fermezza: “Il rischio di inquinamento delle prove è reale. Le vittime devono ancora testimoniare, e il comportamento dell’imputato dimostra inaffidabilità“, ha dichiarato l’accusa, rappresentata dagli avvocati dell’AG Etienne Savona e Valentina Cassar, insieme agli ispettori Roderick Attard e Nico Zarb. “Inoltre, il materiale video potrebbe non aver catturato l’intera dinamica dell’incidente, e la presenza di un’arma rende il caso ancora più delicato .”

Dopo aver ascoltato le argomentazioni, il magistrato Jean Paul Grech ha deciso di non concedere la libertà su cauzione.

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Il team legale dell’imputato comprende gli avvocati Arthur Azzopardi e Jacob Magri.

Foto: Times of Malta

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