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Malta

inchiesta su Clint Camilleri in stallo: errore tecnico o strategia difensiva?

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Scandalo giudiziario o semplice errore procedurale? Due magistrati hanno clamorosamente rifiutato di indagare sul ministro di Gozo Clint Camilleri, sostenendo che le richieste erano state presentate al tribunale sbagliato. Una battuta d’arresto che, per il momento, congela ogni sviluppo sull’inchiesta richiesta dall’avvocato Jason Azzopardi. Ma la partita è tutt’altro che chiusa.

Azzopardi, ex deputato del PN, aveva chiesto l’apertura di due inchieste su presunti casi di corruzione che coinvolgerebbero il ministro Camilleri. Tuttavia, i magistrati Ian Farrugia e Antoine Mifsud Bonnici hanno sentenziato che i sospetti reati sarebbero stati commessi a Gozo, non a Malta, e quindi la competenza non era la loro. Un cavillo tecnico? Oppure un intoppo che rischia di far saltare l’intero procedimento?

Lo scudo legale del ministro

Il ministro Camilleri e gli altri nomi coinvolti nella richiesta di Azzopardi si sono mossi subito per contestare la giurisdizione del tribunale. I loro avvocati hanno sostenuto che il procedimento fosse stato avviato nel foro sbagliato, e alla fine hanno avuto ragione. Un’ordinanza del Capo della Giustizia Mark Chetcuti, risalente all’aprile 2024, stabilisce infatti che simili casi devono essere trattati esclusivamente dal tribunale di Gozo.

Di fronte a questa direttiva, entrambi i magistrati maltesi si sono dichiarati incompetenti a valutare le accuse e hanno rinunciato a esprimersi sulla questione.

Azzopardi all’attacco: “Così si comportano gli innocenti?”

Ma Azzopardi non si arrende. Contattato dal Times of Malta , ha confermato che ripresenterà immediatamente le sue richieste davanti al tribunale di Gozo. La battaglia giudiziaria, insomma, è solo all’inizio.

Sui social, l’avvocato non ha nascosto il suo sdegno per la vicenda, accusando gli indagati di nascondersi dietro a questioni burocratiche per evitare un’inchiesta: “Ovviamente, è quello che fanno le persone innocenti, giusto?” ha scritto con sarcasmo.

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Azzopardi ha poi sottolineato come sia estremamente difficile per un cittadino ottenere un’inchiesta magistrale, a differenza di quando è la polizia a presentare una richiesta d’indagine. “Chi pensa che sia facile chiedere un’inchiesta si sbaglia di grosso” , ha dichiarato.

Il governo accusa: “Un abuso del sistema”

Nel frattempo, il governo non ha perso tempo per intervenire, annunciando che intende riformare il sistema delle inchieste magistrali. Secondo l’esecutivo, Azzopardi starebbe abusando di questo strumento a scopi politici.

L’ex deputato ha già presentato diverse richieste di inchiesta su presunti scandali di corruzione all’interno del governo. Alcune sono state accolte dai tribunali – come quella su un traffico illegale di carte d’identità o sugli episodi di corruzione all’interno di LESA. Altre, invece, sono state respinte, come nel caso dell’amministratore delegato della Lands Authority, Robert Vella.

Ma resta ancora in sospeso l’accusa più esplosiva: un presunto caso di corruzione legato a un colossale progetto di lavori stradali a Gozo, che vedrebbe coinvolto proprio il ministro Clint Camilleri. E questa volta il tribunale dovrà pronunciarsi. La battaglia è appena cominciata.

Foto: Jonathan Borg

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