Dopo mesi di trattative durante le quali si sono svolte 13 riunioni sul nuovo contratto collettivo per infermieri e ostetriche, il governo ha richiesto un processo di conciliazione con il sindacato che rappresenta queste lavoratrici, il MUMN. Questo secondo quanto previsto dal contratto collettivo per gli addetti ai servizi pubblici.​
Si tratta di un’azione necessaria per garantire che, anche in un momento in cui si parla di un contratto ormai maturo, ai pazienti vulnerabili vengano fornite le cure necessarie. Quindi risulta chiaro l’appello affinché le trattative si svolgano con questo spirito di buona fede e responsabilità verso chi ha bisogno del servizio sanitario e di assistenza sanitaria.
Inoltre, in questi incontri sono state fatte alcune proposte dal governo con l’obiettivo di rafforzare le condizioni di lavoro e il reddito degli infermieri.
Le proposte presentate al MUMN in questi negoziati sono state persino migliorate più volte ed è per questo che in questo momento, quando così tanti pazienti sono colpiti da azioni sindacali ingiustificate, il governo ha scelto di richiedere questo processo di conciliazione.
Ciò verrà fatto con responsabilità sia nei confronti degli operatori che vogliono migliorare le proprie condizioni, sia nei confronti dei pazienti ai quali devono essere sempre fornite tutte le cure necessarie.
