venerdì, Marzo 29, 2024
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Autorità di Radiodiffusione: “ONE ha infranto le regole”

L’emittente televisiva ONE, di proprietà dei laburisti, è stata giudicata colpevole di aver violato le norme sull’imparzialità delle trasmissioni, ma è stata lasciata libera di agire senza alcuna misura correttiva.

L’Autorità per le trasmissioni radiotelevisive è stata chiamata a pronunciarsi sulla decisione di ONE di ignorare una conferenza stampa tenuta dal partito verde ADPD il 1° aprile, riguardante i legami tra politici e alti dirigenti d’azienda.

ONE non ha inviato alcun rappresentante per difendersi durante l’udienza del 4 maggio presso l’Autorità di regolamentazione delle trasmissioni, a differenza di ADPD che era rappresentata dal suo presidente Carmel Cacopardo, dalla vicepresidente Sandra Gauci e dal segretario generale Ralph Cassar.

Cacopardo ha sostenuto che ONE ignorava sistematicamente le dichiarazioni e le conferenze stampa di ADPD, usando come scusa il “valore di notizia”. “In questo modo, ONE stava censurando il partito”, ha affermato Cacopardo.

Secondo l’Autorità di radiodiffusione, l’ADPD aveva ragione a lamentarsi, poiché la sua conferenza stampa del 1° aprile aveva valore di notizia e avrebbe dovuto essere ripresa.

Tuttavia, pur ritenendo che ONE abbia violato i suoi obblighi di trasmissione, l’Autorità di regolamentazione non ha imposto alcuna sanzione all’emittente, affermando che “non ci sono motivi per rimediare”.

Tradizionalmente, alle emittenti che violano le regole di trasmissione viene chiesto di leggere una dichiarazione che evidenzi la sentenza, oppure di porre rimedio alla situazione riportando la notizia mancante.

L’Autorità per le trasmissioni radiotelevisive è interamente composta da rappresentanti dei due principali partiti maltesi, quello laburista e quello nazionalista.

L’ADPD ha scritto al presidente dell’Autorità di radiodiffusione Frank Farrugia per protestare contro la decisione di permettere a ONE di non essere penalizzata.

“Non avendo individuato un rimedio, l’Autorità ci sta dicendo che anche se abbiamo ragione, non importa”, ha scritto Cacopardo, sottolineando che, a differenza dei partiti laburista e nazionalista, ADPD non ha un proprio braccio mediatico per diffondere le proprie informazioni.

“Crediamo che il mancato ordine di un rimedio in questo caso continuerà a incoraggiare notizie come quella di ONE, che cerca di ignorare le notizie scomode”.

Cacopardo ha esortato l’autorità a riconsiderare la sua decisione.

È la seconda volta in due mesi che il partito dei Verdi è stato vendicato per essersi lamentato del reportage di ONE: a fine marzo, l’Autorità di regolamentazione ha ordinato a ONE di leggere una dichiarazione di ADPD riguardante lo scandalo sulla privatizzazione degli ospedali che aveva inizialmente ignorato.

L’ADPD ha considerato quel reclamo un “caso di prova” a seguito di una sentenza spartiacque del tribunale che ha stabilito che tutte le emittenti, comprese quelle di proprietà politica, devono attenersi al requisito costituzionale di riportare le notizie in modo imparziale.

Le emittenti di proprietà dei partiti hanno tradizionalmente sostenuto che i loro rispettivi pregiudizi si annullano a vicenda.

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