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Malta

Abela avverte l’ONU: “il mare avanzerà, promesse o no”

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Il primo ministro Robert Abela ha lanciato un drammatico avvertimento al vertice delle Nazioni Unite a New York: “L’innalzamento del livello del mare continuerà a essere una minaccia devastante, anche se il mondo rispettasse tutte le promesse sul cambiamento climatico.” Le sue parole risuonano come un campanello d’allarme per tutti, specialmente per il Mediterraneo, una regione che si trova sempre più esposta a questo incubo imminente. Abela non ha usato mezzi termini, definendo questa crisi una sfida globale che “minaccia l’intera umanità.”

Durante lo stesso vertice, anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha avvertito che l’innalzamento vertiginoso dei mari rappresenta una delle più grandi sfide del nostro tempo. Nel frattempo, una coalizione di piccole nazioni insulari ha dichiarato con fermezza che “la loro sovranità deve essere rispettata anche se le loro terre dovessero essere sommerse.”  Queste dichiarazioni scioccanti sollevano domande urgenti: siamo davvero pronti ad affrontare la furia degli oceani?

I numeri sono agghiaccianti: quasi un miliardo di persone nel mondo vive in zone costiere a rischio, vulnerabili a tempeste devastanti, erosione costante e inondazioni imprevedibili. E non si tratta solo di una questione ambientale: le isole del Pacifico , ad esempio, stanno lottando per mantenere non solo la loro economia, ma anche la loro stessa esistenza.

Abela ha poi sottolineato che il problema dell’innalzamento del mare ha conseguenze economiche su larga scala, soprattutto per piccoli stati come Malta, che si trovano in prima linea in questa battaglia epocale.

Foto: OPM

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