sabato, Aprile 20, 2024
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Italia: si torna a parlare di ponte sullo Stretto di Messina

Dal 25 settembre, quando la coalizione di centro-destra ha vinto le elezioni politche in Italia e, parallelamente, Rentato Schifani ha vinto le elezioni regionali siciliane, si è tornato a parlare di un argomento che, da circa un trentennio, riaffiora di tanto in tanto nel dibattito politico italiano per poi scomparire nuovamente: il famigerato ponte sullo Stretto di Messina.

All’inizio del nuovo anno sarà convocato il tavolo istituito dal Ministro Salvini a cui prenderanno parte anche il sindaco di Messina Federico Basile e il suo omonimo di Reggio Calabria Falcomatà.

L’Amministrazione comunale di messina si è detta assolutamente favorevole alla costruzione del Ponte, lo è stata quando sindaco era Cateno De Luca e lo è, in continuità, anche su questo fronte, oggi con Federico Basile.

Il vicesindaco e assessore al Territorio, Salvatore Mondello, ha più volte invitato alla prudenza su questo tema e ha avvisato del rischio che la città correrebbe se le scelte dovessero essere prese dall’alto e se tutti i processi di sviluppo del progetto non includessero l’amministrazione comunale.

Dal momento della ricostituzione della società Stretto di Messina e dalla misura inserita nella manovra di bilancio del Governo Meloni, un effetto c’è già stato: la sospensione dell’iter del Piano regolatore generale. Mondello ha preferito “congelare” momentaneamente le procedure, per capire se a Roma si stia facendo sul serio oppure no.

Tutte le opere connesse e collegate al ponte, che costituiscono la parte più rilevante del costo stimato tra 7 e 8 miliardi di euro, avranno un impatto rivoluzionario sull’urbanistica, l’architettura, la viabilità, la vita stessa della comunità messinese e reggina per svariati anni.

Ma, parallelamente alla volontà del governo Meloni e dei governi regionali Schifani (Sicilia) e Occhiuto (Calabria) di realizzare il ponte che collegherebbe la Sicilia e la Calabria, i movimenti ed il comitati contrari all’opera sono tornati a farsi sentire. Proprio a Messina si è ricostituito il Comitato No Ponte e sono già in programma diverse iniziative.

C’è da chiedersi se stiamo assistendo all’ennesimo exploit politico di un tema ricorrente, che fa periodicamente parlare politici e amministratori locali e nazionali?

Un argomento usato come leva politica per ottenere o confermare un consenso o se stiamo assistendo alla concenzione di un progetto architettonico di portata gigantesca in un Paese famoso per la lentezza della sua burocrazia, della mancanza di rispetto delle leggi in materia di sicurezza delle infrastrutture, famoso per le infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni locali e non solo.

Sarà quindi solo l’ennesima headline destinata a finire nel dimenticatoio o stiamo assistendo alla nascita della prossima “Salerno-Reggio Calabria“, o del prossimo “Mose“?

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