Il presidente Volodymyr Zelensky ha lanciato un avvertimento shock al mondo, accusando la Russia di preparare attacchi devastanti contro le centrali nucleari ucraine. Nel suo discorso di fuoco alle Nazioni Unite, Zelensky ha avvertito che il piano di Putin potrebbe provocare un disastro nucleare, scuotendo profondamente la comunità internazionale. Ma non è tutto: questo allarme arriva mentre negli Stati Uniti si avvicinano le elezioni, il che potrebbe influenzare il supporto cruciale di Washington a Kyiv.
Con una presenza imponente e indossando una giacca nera, Zelensky ha svelato le macchinazioni russe davanti ai leader mondiali: “Sembra proprio che Putin stia progettando attacchi contro le nostre centrali nucleari e l’infrastruttura, puntando a staccare le centrali dalla rete elettrica.” Le sue parole risuonano come una sentenza: “Qualsiasi incidente critico nel sistema energetico potrebbe portare a un disastro nucleare. Un giorno così non deve mai arrivare.” Ha poi lanciato un appello disperato alla comunità internazionale, chiedendo di esercitare tutta la pressione possibile sulla Russia: “Mosca deve comprendere questo, e tutto dipenderà dalla vostra determinazione a fare pressione sull’aggressore.”
Nel frattempo, dall’altra parte del mondo, Vladimir Putin risponde in modo glaciale. Con un sinistro avvertimento, il leader russo ha dichiarato che la Russia potrebbe ricorrere all’uso delle armi nucleari se venisse colpita da un “attacco massiccio” sul suo territorio. Un monito che fa rabbrividire, mentre l’Ucraina spinge gli Stati Uniti e i suoi alleati a rimuovere le restrizioni sulle armi capaci di colpire nel cuore della Russia.
La Russia ha preso il controllo della gigantesca centrale nucleare di Zaporizhzhia poco dopo l’invasione del febbraio 2022. E negli ultimi mesi, Mosca ha intensificato i bombardamenti sulla rete elettrica ucraina in un tentativo brutale di lasciare il Paese senza energia durante l’inverno, un atto di guerra che l’Occidente ha condannato duramente.
- “Mai accettare un accordo imposto dall’esterno” –
Durante il suo intervento alle Nazioni Unite, Zelensky non ha risparmiato neanche Cina e Brasile, criticando apertamente il ruolo ambiguo di queste potenze e mettendo in dubbio le loro reali intenzioni di negoziato con la Russia. Con un discorso carico di passione e storia, Zelensky ha parlato il linguaggio del Sud globale: “Il mondo ha già vissuto guerre coloniali e cospirazioni di grandi potenze a scapito di chi è piccolo.” E con determinazione ha affermato: “Gli ucraini non accetteranno mai – non accetteranno mai – che qualcuno creda che un passato coloniale brutale, che oggi non si addice a nessuno, possa essere imposto ora all’Ucraina.”
Ma il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha replicato che la pace è l’unica via per garantire la sopravvivenza dell’Ucraina come nazione sovrana: “Solo la pace garantirà che l’Ucraina sopravviva come paese sovrano e che la Russia sopravviva,”
ha dichiarato Lula durante una conferenza stampa a New York.
E mentre Zelensky mantiene ancora il suo carisma da leader, il panorama politico globale è cambiato radicalmente. Negli Stati Uniti, Donald Trump, che corre di nuovo per la presidenza contro Kamala Harris, non ha risparmiato critiche al leader ucraino, definendolo “probabilmente il miglior venditore del mondo”. In un comizio in North Carolina, Trump ha accusato Zelensky di rifiutarsi di negoziare: “Continuiamo a dare miliardi di dollari a un uomo che si rifiuta di fare un accordo, Zelensky.”
Ma nonostante le parole dure, gli Stati Uniti hanno già fornito circa 175 miliardi di dollari in aiuti militari ed economici all’Ucraina dall’inizio del conflitto, e mercoledì l’amministrazione Biden ha annunciato un nuovo pacchetto di 375 milioni di dollari, che include munizioni per i lanciarazzi HIMARS, munizioni a grappolo e veicoli tattici leggeri. Tuttavia, l’invio di truppe americane resta fuori discussione.
In Europa, anche la Germania, il secondo maggior contributore di aiuti militari a Kyiv, è sotto pressione. Il cancelliere Olaf Scholz è alle prese con partiti interni che mettono in discussione il continuo supporto all’Ucraina. Nel frattempo, il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che Putin sta mandando i suoi cittadini in “un tritacarne” e si è chiesto retoricamente: “Come può la Russia mostrare la faccia alle Nazioni Unite?”
Le tensioni non si limitano all’Europa. Mentre i leader si riuniscono alle Nazioni Unite, il Medio Oriente si trova sull’orlo del caos, con Israele che intensifica i suoi attacchi contro Hezbollah, la milizia libanese sostenuta dall’Iran, causando centinaia di morti e spingendo migliaia di civili a fuggire. Nel frattempo, mercoledì, Biden e il presidente francese Emmanuel Macron hanno discusso di un possibile cessate il fuoco in Libano.
Ma non finisce qui. Le Nazioni Unite sono state teatro di intensi colloqui anche su due altre crisi: Sudan e Haiti. Gli Stati Uniti hanno annunciato nuovi pacchetti di aiuti sia per affrontare la devastante crisi umanitaria in Sudan, sia per sostenere gli sforzi di stabilizzazione ad Haiti, dilaniata dalla violenza.
Foto: [Archivio Times Of Malta]