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Trump sceglie Kellogg: una mossa decisiva per la crisi ucraina

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Donald Trump, in una mossa che promette di scuotere gli equilibri geopolitici, ha nominato il generale in pensione Keith Kellogg come inviato speciale per l’Ucraina. Un fedelissimo della sua prima amministrazione e noto per la sua fermezza, Kellogg sarà incaricato di porre fine a un conflitto che ha devastato l’Ucraina per oltre due anni e mezzo.

“Sono molto lieto di nominare il generale Keith Kellogg come assistente del Presidente e inviato speciale per Ucraina e Russia. Keith ha avuto una brillante carriera militare e imprenditoriale, ricoprendo ruoli di altissima sensibilità per la sicurezza nazionale durante la mia prima amministrazione” , ha dichiarato Trump con entusiasmo in un comunicato sui social media.

A 80 anni, Kellogg non è certo un nome nuovo. Volto noto dei dibattiti televisivi, è anche autore di un documento accademico pubblicato quest’anno, dove espone una strategia audace per costringere l’Ucraina e la Russia al tavolo delle trattative, sfruttando come leva l’aiuto militare americano.

“Gli Stati Uniti continueranno ad armare l’Ucraina e a rafforzare le sue difese per garantire che la Russia non faccia ulteriori progressi e non attacchi nuovamente dopo un cessate il fuoco o un accordo di pace”, si legge nel documento firmato per l’America First Policy Institute, think tank fedele alla linea trumpiana. “Tuttavia, i futuri aiuti militari americani richiederanno che l’Ucraina partecipi a colloqui di pace con la Russia”.

Questo veterano di lunga data, che durante la prima amministrazione Trump ha ricoperto incarichi chiave come capo di stato maggiore del Consiglio di Sicurezza Nazionale e consigliere per la sicurezza nazionale dell’ex vicepresidente Mike Pence, non ha mai evitato di esprimersi in modo diretto. Lo ha dimostrato nuovamente a luglio, durante una convention repubblicana, quando ha lanciato un avvertimento glaciale sull’attuale situazione ucraina.

“Se l’Ucraina non vuole negoziare, va bene, ma allora accetti di subire perdite enormi nelle sue città e accetti che non saranno 130.000 morti, ma 230.000–250.000”, ha dichiarato senza mezzi termini a Voice of America.

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Foto: [Archivio Times of Malta]

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