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Trump rivoluziona i vertici militari: silurati il generale Brown e l’ammiraglio Franchetti

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Uno scossone senza precedenti ai vertici militari degli Stati Uniti: Donald Trump ha licenziato il generale Charles “CQ” Brown, il più alto ufficiale delle forze armate, in una mossa che ha lasciato il Pentagono senza fiato. Il presidente non ha fornito spiegazioni, ma il tempismo è chiaro: a solo un mese dall’inizio del suo secondo mandato, Trump sta ridisegnando l’apparato militare con un’ondata di epurazioni.

Brown, scelto dal presidente democratico Joe Biden, era una figura storica: solo il secondo afroamericano a guidare lo Stato Maggiore congiunto. La sua rimozione ha sollevato un polverone, anche perché il generale vanta un curriculum impeccabile. Pilota da combattimento con oltre 3.000 ore di volo, di cui 130 in missioni di guerra, ha comandato squadroni e intere flotte di caccia, oltre a guidare le forze aeree statunitensi nei teatri operativi più caldi del mondo, dal Medio Oriente all’Indo-Pacifico.

Ma Brown non era solo un militare di ferro: dopo l’uccisione di George Floyd nel 2020, aveva diffuso un video in cui parlava delle difficoltà affrontate come ufficiale nero nell’Air Force. “Ripenso alla mia carriera, quando spesso ero l’unico afroamericano nel mio squadrone o l’unico ufficiale di colore nella stanza” aveva raccontato con emozione. “Ripenso alla pressione che sentivo di dover essere impeccabile, soprattutto con supervisori che, secondo me, si aspettavano meno da me perché ero afroamericano.”

E ora? Trump ha già scelto il successore di Brown: il tenente generale dell’Air Force Dan Caine. “Un pilota straordinario, esperto di sicurezza nazionale, imprenditore di successo e guerriero con grande esperienza nelle operazioni speciali”  ha dichiarato il presidente.

Caine, che ha accumulato oltre 2.800 ore di volo su F-16, di cui 150 in combattimento, ha anche lavorato come direttore associato per gli affari militari alla CIA. Ma ciò che ha davvero colpito Trump è stato il suo soprannome. “L’ho incontrato in Iraq e mi ha detto che lo chiamavano Razin. Gli ho chiesto: ‘Aspetta un attimo, il tuo nome è Razin Caine? Ti adoro, ti sto cercando da cinque anni… questo è quello che voglio!’”  ha raccontato Trump con il suo classico stile teatrale.

E non è finita qui. Il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha annunciato che anche l’ammiraglio Lisa Franchetti, la prima donna nella storia a guidare la Marina USA, verrà sostituita. “Sto cercando nuove nomine per il ruolo di capo delle operazioni navali e vice capo di Stato Maggiore dell’Air Force,” ha dichiarato Hegseth. “Gli attuali titolari di questi incarichi, l’ammiraglio Lisa Franchetti e il generale James Slife, hanno avuto carriere illustri. Li ringraziamo per il loro servizio e la loro dedizione al Paese.”

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Franchetti, che ha comandato cacciatorpediniere, squadroni e gruppi d’attacco di portaerei, era stata nominata nel 2023 alla guida della US Navy, scrivendo una pagina di storia. Ma questo non l’ha salvata dalla scure di Trump.

La strategia del presidente è ormai evidente: allontanare dagli alti ranghi delle forze armate chiunque sia stato coinvolto nelle politiche di diversità e inclusione volute da Biden. Già a novembre, Hegseth lo aveva dichiarato apertamente in un podcast: “Chiunque sia stato coinvolto in qualsiasi stronzata woke della DEI deve andarsene.”

Il Pentagono è sotto shock, e la domanda ora è solo una: chi sarà il prossimo?

Foto: AFP

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