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Trump ridisegna il futuro: sfide globali tra Groenlandia, Panama e nucleare

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Donald Trump ha di nuovo scosso il mondo con la sua audace visione politica, annunciata durante la cerimonia d’insediamento e radicata nel principio di “America First” . Ma questa non è solo retorica: è un piano ambizioso che mira a ridefinire gli equilibri globali, con implicazioni che già si fanno sentire in ogni angolo del pianeta.

Dall’Ucraina al Medio Oriente, da Taiwan alla Groenlandia, e fino alle Americhe e all’Europa, il cambio di potere a Washington è già palpabile. Trump, convinto che il suo trionfo elettorale sia un mandato per agire senza esitazioni, considera ogni sfida un’opportunità. La sua sicurezza è alimentata dalla profonda fede di essere protetto divinamente, una convinzione che ha preso piede dopo un tentato attentato alla sua vita. Ci aspetta un futuro carico di tensioni, sorprese e audaci mosse geopolitiche.

La sua strategia non conosce mezze misure: dall’acquisizione della Groenlandia al recupero del controllo sul Canale di Panama, Trump punta a ridefinire la mappa geopolitica. La Cina è nel mirino, con un piano per rafforzare la presenza militare americana nell’Indo-Pacifico, e sull’Iran incombe l’ombra di nuove sanzioni, parte di una campagna di “massima pressione”. Intanto, il Project 2025  prevede un programma di riarmo nucleare che rompe ogni schema passato, con lo sviluppo di nuove testate e missili a lancio marittimo.

“Queste iniziative segnano un cambiamento epocale verso il nazionalismo economico e l’espansionismo militare” , affermano analisti. Ma non mancano gli ostacoli: Danimarca e Panama hanno già respinto alcune delle proposte territoriali, e la Groenlandia rischia di diventare un punto di infiammabilità per l’intera regione artica. La possibilità che gli Stati Uniti prendano il controllo del Canale di Panama solleva inquietudini in America Latina, alimentando accuse di neocolonialismo e sentimenti antiamericani.

In Europa, l’Unione Europea potrebbe rispondere con dure contromisure economiche se l’espansione americana minacciasse la sovranità danese. Allo stesso tempo, l’economia di Panama potrebbe risentire di un crollo degli investimenti, peggiorando una già fragile stabilità.

La portata delle ambizioni di Trump non si limita a Groenlandia e Panama. Il nuovo governo minaccia dazi punitivi su Canada e Messico entro febbraio per ottenere condizioni commerciali più vantaggiose, mentre sulla Cina incombono ulteriori dazi se Pechino non accetterà di cedere una parte significativa di TikTok a mani americane.

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Intanto, Trump ha segnato il suo insediamento con un gesto forte: il ritiro immediato dall’Accordo di Parigi sul clima. “La priorità sono i combustibili fossili, non le iniziative ambientali” , dichiarano fonti vicine alla Casa Bianca. La dichiarazione di emergenza energetica nazionale punta a ridurre la dipendenza energetica dall’estero, rafforzando la produzione interna di petrolio e gas.

La politica migratoria è tornata a essere inflessibile. Trump ha ripristinato il protocollo “Remain in Mexico” , interrotto le concessioni d’asilo per i migranti irregolari e ha ripreso la costruzione del muro al confine. Sono previste deportazioni di massa per fronteggiare il presunto afflusso di criminali stranieri durante la precedente amministrazione.

“La Cina è il nostro avversario strategico principale”, dichiara l’amministrazione, annunciando piani per un disaccoppiamento economico e un rafforzamento della presenza militare nell’Indo-Pacifico. Con l’Iran, il pugno di ferro continua: sanzioni e pressioni per soffocare le sue aspirazioni nucleari. E con il Project 2025 , gli Stati Uniti puntano a una rinnovata potenza nucleare, con nuove testate, missili avanzati e difese potenziate.

“Questo è un momento storico per ridefinire il ruolo dell’America nel mondo” , affermano fonti vicine all’amministrazione. Resta da vedere come il Congresso e l’opinione pubblica reagiranno a queste iniziative radicali e quanto influiranno sulle prossime mosse di Trump.

Foto e Video: [Archivio Times of Malta]

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