Migliaia di libanesi sfollati hanno finalmente iniziato a tornare a casa, spinti da una tregua che segna la fine di settimane di terrore e distruzione. Mercoledì mattina, il traffico caotico lungo la strada da Beirut a Sidone è diventato simbolo di speranza e rinascita: auto e minibus carichi di materassi, valigie e coperte si dirigevano verso sud, accompagnati da clacson festosi e canti. Per molti, questa tregua non è solo una pausa dalla guerra, ma una vittoria.
“Quello che proviamo è indescrivibile,” ha dichiarato un conducente, visibilmente commosso, lungo il tragitto. “Il popolo ha vinto!”
Questo cessate il fuoco pone fine a un conflitto devastante che ha provocato migliaia di vittime e costretto più di 900.000 persone a fuggire dalle loro case, secondo le stime dell’ONU. Iniziato con i bombardamenti transfrontalieri di Hezbollah in supporto a Hamas, l’escalation ha trasformato il Libano in un teatro di devastazione, con Israele che ha concentrato i suoi attacchi su aree dominate dal gruppo armato sostenuto dall’Iran. Hezbollah, pur ferito da perdite massicce, incluso il suo leader storico Hassan Nasrallah, non è stato annientato, ma emerge fortemente indebolito.
Le ore precedenti alla tregua, fissata per le 4 del mattino di mercoledì, sono state tra le più violente. Beirut ha tremato sotto i colpi degli attacchi israeliani, che hanno raggiunto anche il distretto commerciale di Hamra. Intanto, Hezbollah ha continuato a lanciare attacchi fino all’ultimo istante.
“L’esercito libanese invita i cittadini ad aspettare prima di tornare nei villaggi vicini al fronte,”
ha dichiarato il comando militare libanese, sottolineando che le truppe israeliane devono ancora completare il ritiro.
A livello internazionale, l’Iran ha celebrato la tregua definendola una “gloriosa vittoria” contro l’”aggressione israeliana”, mentre Hamas si è detto pronto a negoziare un cessate il fuoco simile a Gaza. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha sottolineato che la tregua permetterà a Israele di concentrare le sue operazioni su Hamas e di “intensificare la pressione” su quella che ha definito “la minaccia iraniana.”
Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato che le forze israeliane inizieranno un ritiro graduale dal confine con il Libano nei prossimi 60 giorni, mentre l’esercito libanese riprenderà progressivamente il controllo del sud del Paese. Biden ha definito l’accordo una “nuova speranza” per il Libano, mentre Netanyahu ha espresso gratitudine per il ruolo svolto dagli Stati Uniti nell’intesa, ribadendo che Israele manterrà “piena libertà di azione”
contro Hezbollah se si dovessero presentare nuove minacce.
Sul fronte umano, il bilancio è devastante. In Libano, almeno 3.823 persone hanno perso la vita dall’inizio del conflitto a ottobre 2023, mentre sul lato israeliano si contano almeno 82 soldati e 47 civili morti. Ma tra le rovine, in molti sperano che questa tregua possa rappresentare un nuovo inizio.
“Dopo più di un anno di guerra, un cessate il fuoco è una porta verso la speranza,” ha dichiarato Roni Alon, una residente di Haifa. “Sogno un mondo di pace. Noi, il popolo ebraico, desideriamo solo la pace.”
Foto: AFP