Le acque tranquille di Porticello, vicino a Palermo, sono diventate il teatro di un incubo marittimo che ha scioccato l’Italia e il mondo intero. I sommozzatori dei Vigili del Fuoco, con il cuore in gola e il fiato sospeso, hanno recuperato altri due corpi dai fondali, portando a tre il numero delle vittime confermate dell’affondamento del superyacht “Bayesian”. Tra le onde, il destino di sei persone resta avvolto nel mistero, tra cui nomi illustri come il magnate britannico della tecnologia Mike Lynch e il presidente di Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer.
La speranza di trovare superstiti svanisce con il passare delle ore, mentre le ricerche sul relitto continuano senza sosta. Subacquei esperti, affiancati da droni sottomarini, si immergono nelle profondità marine in un’operazione “lunga e complessa” secondo quanto riferito dai Vigili del Fuoco. “È difficile immaginare un esito positivo,”
ha dichiarato con tono cupo il Capitano della Guardia Costiera Vincenzo Zagarola.
L’intero yacht, una meraviglia tecnologica di 56 metri, si trova ora adagiato sul fondale a circa 50 metri di profondità, intatto ma silenzioso, come una bara d’acciaio. Nonostante alcuni testimoni avessero parlato di un albero maestro spezzato, mercoledì è emerso che anche quello potrebbe aver resistito all’incredibile furia del mare.
Ma c’è ancora una fiammella di speranza, seppur flebile. Il Dr. Jean-Baptiste Souppez, un autorevole esperto di ingegneria navale, ha ricordato che in alcuni casi eccezionali, sacche d’aria all’interno delle navi affondate hanno salvato vite umane. “Ci sono casi documentati di sopravvissuti trovati in queste sacche d’aria,” ha spiegato, evocando la storia di Harrison Okene, il marinaio nigeriano salvato nel 2013 dopo tre giorni trascorsi in una bolla d’aria sul fondo dell’oceano. “Ma prevedere se ci siano o meno queste sacche d’aria sul ‘Bayesian’ è semplicemente impossibile.”
La tragedia ha avuto inizio quando, nella calma della notte, il “Bayesian” è stato improvvisamente travolto da una tromba marina – una sorta di tornado in miniatura – mentre si trovava ancorato a 700 metri dalla costa di Porticello. In soli cinque minuti, lo yacht è stato inghiottito dalle onde, lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile. Tra i sopravvissuti c’è Charlotte Golunski, direttrice di una delle aziende fondate da Lynch, che ha vissuto un incubo: per un attimo ha perso la presa sulla sua bambina di un anno, prima di riuscire miracolosamente a recuperarla e metterla in salvo.
Le scene di quel naufragio sono state descritte come “apocalittiche” da Fabio Genco, membro del servizio medico di emergenza di Palermo. Arrivato sulla scena, Genco ha trovato uno scenario da incubo: “La parola che la madre e tutti i feriti continuavano a ripetere era ‘buio’, il buio che hanno vissuto durante il naufragio,” ha raccontato al programma Newsnight della BBC. “Hanno parlato di circa cinque minuti, forse da tre a cinque minuti, dal momento in cui la barca è stata sollevata dalle onde fino a quando è affondata.”
La velocità con cui lo yacht è affondato e il fatto che altre imbarcazioni vicine siano rimaste illese lasciano gli esperti senza parole. “Quello che è successo è davvero senza precedenti,” ha affermato Matthew Schanck del Maritime Search and Rescue Council, descrivendo l’incidente come un “evento cigno nero” – raro e devastante. Il meteorologo britannico Peter Inness ha spiegato che queste trombe marine sono “colonne d’aria rotanti sotto un temporale che si verificano sopra l’acqua.”
Alcune sono innocue, ma altre possono raggiungere venti superiori ai 100 chilometri orari, come nel caso del “Bayesian”.
Il mare, con la sua imprevedibilità, si è trasformato in un giudice spietato quella notte. “Condizioni di mare completamente anarchiche possono causare il ribaltamento,”
ha aggiunto Jean-Marie Dumon, ex ufficiale della marina francese.
Foto: AFP