Una scena drammatica si è consumata nel nord di Israele, dove i primi soccorritori hanno recuperato il corpo avvolto di una donna, tragicamente uccisa da un razzo lanciato dal Libano. L’ordigno ha colpito un’area vicina a Kiryat Ata, seminando paura e morte in una giornata già segnata dal terrore.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affrontato a muso duro la questione della sicurezza, incontrando l’inviato statunitense Amos Hochstein e il consigliere per il Medio Oriente Brett McGurk. Il messaggio è stato chiaro: nessun accordo di cessate il fuoco con Hezbollah potrà passare senza solide garanzie per la sicurezza di Israele. “Il primo ministro ha precisato che la questione principale non è una trattativa scritta per questo o quell’accordo, ma la determinazione e la capacità di Israele di assicurarsi che l’accordo venga applicato e che venga prevenuta qualsiasi minaccia alla sua sicurezza dal Libano
“, ha dichiarato l’ufficio di Netanyahu dopo l’incontro a Gerusalemme.
A Gerusalemme anche il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha incontrato gli emissari americani, sottolineando l’importanza di un assetto di sicurezza forte e incentrato sulla minaccia dal Libano e sul recupero degli ostaggi: “gli accordi di sicurezza relativi al fronte settentrionale e al Libano, oltre agli sforzi per garantire il ritorno dei 101 ostaggi ancora trattenuti da Hamas a Gaza
“.
Un nuovo attacco, nuovi morti: il dramma continua
Le dichiarazioni arrivano mentre il nord di Israele vive un’altra giornata di sangue: secondo i servizi di emergenza israeliani, un razzo lanciato dal Libano ha colpito un uliveto, uccidendo altre due persone. È il bilancio tragico di una escalation che ha portato il conto delle vittime della giornata a sette. I paramedici di Magen David Adom hanno raccontato di aver “assistito e tentato di rianimare un uomo di 30 anni e una donna di 60 anni, entrambi poi dichiarati morti
“. Nell’attacco è rimasto ferito anche un uomo di 71 anni, che è stato evacuato con ferite da schegge agli arti.
Foto: [Archivio Times Of Malta]