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Putin rilancia la sfida in Ucraina: nuove offensive e promesse di vittoria

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In un discorso infuocato e pieno di promesse, il presidente russo Vladimir Putin ha giurato di realizzare tutti i suoi “obiettivi” in Ucraina, celebrando il secondo anniversario dell’annessione di quattro regioni ucraine. Mentre le sue forze militari avanzano, Putin non esita a ribadire il suo messaggio di sfida, continuando a sfidare il mondo con la sua visione di una Russia dominante. Le sue parole, più potenti che mai, echeggiano su uno scenario di guerra sempre più devastato.

“La verità è dalla nostra parte. Tutti gli obiettivi fissati saranno raggiunti,” ha proclamato con forza in un videomessaggio, nel quale ha celebrato il cosiddetto “Giorno della Riunificazione”, ricordando l’annessione di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson, territori che ha sottratto all’Ucraina nel 2022. Non solo, Putin ha continuato a difendere la sua decisione di invadere il Paese, affermando di voler proteggere i russofoni da una “dittatura neo-nazista” che, secondo lui, avrebbe voluto “tagliarli fuori per sempre dalla Russia, la loro patria storica” . Una retorica ormai familiare ma sempre più carica di tensione.

Nonostante le sue dichiarazioni, la verità sul campo è ben diversa. La Russia non ha ancora il controllo completo su nessuna delle regioni annesse, ma ciò non ha impedito al Cremlino di portare avanti un’offensiva implacabile. Negli ultimi mesi, l’esercito russo ha colpito duramente l’Ucraina orientale, sfruttando ogni vantaggio possibile mentre i soldati ucraini combattono contro l’esaurimento e subiscono bombardamenti incessanti. Proprio lunedì, l’esercito russo ha dichiarato di aver “liberato” il villaggio ucraino di Nelipivka, un piccolo centro di circa 1.000 abitanti prima del conflitto, situato a nord della cittadina di New York, dove l’Ucraina aveva ottenuto alcuni progressi rari a settembre.

L’obiettivo principale di Mosca, tuttavia, è ben più ambizioso. Le sue forze puntano alla città strategica di Pokrovsk, un importante snodo logistico stradale e ferroviario, cruciale per i rifornimenti delle truppe di Kiev lungo la linea del fronte. Un colpo decisivo potrebbe cambiare le sorti della guerra, spingendo l’Ucraina in una posizione ancora più difensiva.

Ma non è solo sul campo di battaglia che Putin fa sentire la sua presenza. Le sue minacce sono accompagnate da azioni concrete: proprio mentre parlava, la Russia lanciava una nuova ondata di missili e droni contro l’Ucraina. “Il nemico ha lanciato un altro massiccio attacco con droni nella regione di Kiev durante la notte. Le forze di difesa aerea hanno lavorato efficacemente nella regione,”  ha dichiarato Ruslan Kravchenko, capo dell’amministrazione militare regionale di Kiev. Mentre alcuni rottami degli ordigni abbattuti hanno causato incendi, fortunatamente non si registrano vittime né danni a infrastrutture critiche.

Sul fronte diplomatico, le tensioni sono altrettanto elevate. Il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiga, si è recato a Budapest per colloqui con il suo omologo ungherese, Peter Szijjarto. Un incontro che ha destato non poche perplessità, visto che il primo ministro ungherese Viktor Orban rimane l’unico leader dell’Unione Europea a mantenere stretti legami con il Cremlino, rifiutando di offrire supporto militare a Kiev. Inaspettatamente, le discussioni, che dovevano durare solo mezz’ora, si sono protratte per oltre un’ora, segno delle complesse dinamiche tra i due Paesi. L’Ungheria, infatti, ha già bloccato ingenti fondi destinati all’Ucraina, una mossa che ha lasciato il presidente Volodymyr Zelensky e i suoi alleati europei visibilmente frustrati.

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Foto: AFP

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