Un incontro segreto e dai toni esplosivi si è tenuto domenica al Cremlino tra il presidente russo Vladimir Putin e il Primo Ministro slovacco Robert Fico. Al centro delle discussioni, questioni scottanti come il futuro delle forniture di gas russo all’Europa e il conflitto in Ucraina. Fico, uno dei pochi leader europei che mantiene relazioni amichevoli con Putin, ha fatto visita al Cremlino in un evento non annunciato, suscitando immediata curiosità e speculazioni.
La Slovacchia, fortemente dipendente dal gas russo, si trova di fronte a un incubo energetico: la scadenza del contratto per il transito del gas attraverso l’Ucraina il 31 dicembre e il rifiuto di Kyiv di rinnovarlo. Una crisi imminente che ha spinto Fico a cercare risposte direttamente da Putin.
Dopo il vertice, Fico ha spiegato in un post su Facebook che l’incontro era “una risposta” alle affermazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, contrario al transito di gas verso la Slovacchia attraverso il territorio ucraino. “Putin ha confermato la disponibilità della Russia a continuare a fornire gas all’Occidente e alla Slovacchia, ma ciò sarà praticamente impossibile dopo il 1° gennaio 2025”
ha dichiarato Fico, lasciando però molti dubbi sulle soluzioni concrete.
Putin al contrattacco: “Distruzione moltiplicata”
Nella stessa giornata, Putin ha promesso pesanti ritorsioni contro Kyiv dopo un attacco con droni che ha colpito Kazan sabato. I video diffusi sui social media russi mostrano un grattacielo in fiamme dopo l’impatto, anche se non sono state riportate vittime. “Chiunque cerchi di distruggere il nostro paese si pentirà amaramente e subirà una distruzione moltiplicata”
ha avvertito Putin durante una riunione trasmessa in televisione.
L’attacco è solo l’ultimo episodio di una guerra aerea in continua escalation. La Russia ha giustificato i recenti attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine come una risposta agli attacchi di Kyiv, che utilizza missili forniti dall’Occidente per colpire basi aeree e fabbriche di armamenti russi.
Sul campo di battaglia: nuovi avanzamenti e accuse di crimini
Nel frattempo, il Ministero della Difesa russo ha annunciato nuove conquiste in Ucraina orientale, dichiarando la “liberazione” dei villaggi di Lozova e Krasnoye, quest’ultimo vicino all’importante hub strategico di Kurakhove. La presa di queste località rappresenta un passo chiave verso il controllo totale della regione di Donetsk.
Dall’altro lato, l’Ucraina ha accusato le forze russe di crimini di guerra. Un video pubblicato dalla 110ª brigata meccanizzata ucraina mostrerebbe soldati ucraini che si sono arresi essere successivamente giustiziati a distanza ravvicinata. “È la prova di una violazione flagrante delle leggi internazionali”
ha denunciato Dmytro Lubinets, ombudsman per i diritti umani ucraino. Tuttavia, queste affermazioni non sono ancora state verificate da fonti indipendenti.
Con un conflitto che si intensifica su più fronti e un’Europa divisa tra sanzioni e necessità energetiche, il futuro resta cupo e pieno di incognite.
Foto: [Archivio Times of Malta]