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Porti iraniani sotto tiro: l’UE alza la pressione, Teheran pronta a rispondere

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L’Unione Europea affonda il colpo e colpisce duro contro l’Iran, ampliando le sanzioni per il suo presunto sostegno alla Russia nella guerra contro l’Ucraina. Non si parla solo di divieti sui componenti per droni e missili: ora nel mirino ci sono i porti strategici di Amirabad e Anzali, snodi cruciali sul Mar Caspio. Il messaggio da Bruxelles è chiaro: nessun supporto logistico a chi alimenta il conflitto.

L’Iran, però, non ci sta e reagisce con rabbia. Il Ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha definito l’accusa un “pretesto inesistente”, avvertendo che questa mossa “non ha basi legali, logiche o morali”. E ha aggiunto: “La libertà di navigazione è un principio fondamentale del diritto del mare. Quando viene applicata in modo selettivo, tende a trasformarsi in un boomerang” .

Le nuove misure vietano qualsiasi transazione con porti “di proprietà, gestiti o controllati”  da individui o entità già sanzionati. Anche i servizi forniti alle navi che approdano a questi porti sono off-limits. E non finisce qui: tra i nuovi bersagli c’è la compagnia di navigazione statale IRISL e il suo direttore Mohammad Reza Khiabani, oltre a tre compagnie russe accusate di trasportare armi sul Mar Caspio.

Parallelamente, Londra non resta a guardare. Il Regno Unito ha congelato gli asset di IRISL e della compagnia aerea Iran Air, accusandole di trasportare materiale bellico in Russia. “La nave cargo russa Port Olya-3, coinvolta in queste operazioni, non metterà mai piede nei porti britannici” , ha dichiarato il Ministero degli Esteri britannico. Un’altra pedina importante nella strategia di pressione dell’Occidente contro Teheran.

Da parte sua, Teheran rifiuta con forza tutte le accuse. “Non abbiamo trasferito missili o droni alla Russia per l’uso contro Kiev”, ribadiscono le autorità iraniane, che definiscono le sanzioni “misure ostili” . La tensione si fa palpabile, mentre l’economia iraniana, già provata dalle sanzioni statunitensi, si trova a fronteggiare nuove sfide.

La risposta dell’Iran non si farà attendere. Il portavoce del Ministero degli Esteri Esmaeil Baghaei ha dichiarato che Teheran valuterà attentamente come reagire, promettendo una replica “calma ma ferma”. La situazione è destinata a inasprirsi ulteriormente, con il rischio di un’escalation dalle conseguenze imprevedibili.

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Foto: [Archivio AFP, Archivio Iran Army]

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