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Orban evoca la rivolta del ‘56: nuova battaglia contro Bruxelles

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Il Primo Ministro ungherese Viktor Orban ha lanciato una sfida senza precedenti all’Unione Europea, evocando lo spettro dell’occupazione sovietica per chiamare gli ungheresi alla resistenza. Con toni incendiari, durante il suo discorso per il 68° anniversario della rivolta del 1956, Orban ha invitato la nazione a ribellarsi a Bruxelles come fece contro Mosca.

“Ci pieghiamo al volere di una potenza straniera, questa volta da Bruxelles? Propongo che la nostra risposta sia chiara e inequivocabile, come lo fu nel 1956,”  ha dichiarato Orban davanti a una folla infuocata di migliaia di persone nel cuore di Budapest. Il messaggio è stato potente: la libertà dell’Ungheria è di nuovo minacciata, e questa volta il nemico è l’Unione Europea.

Con una narrazione intrisa di patriottismo, Orban ha rievocato la sanguinosa rivolta anti-sovietica del 1956, che causò la morte di 3.000 persone e lasciò feriti oltre 20.000 tra il 23 ottobre e il 4 novembre di quell’anno. La lotta per l’indipendenza ungherese non è finita, ha detto Orban, ma il campo di battaglia si è spostato dai carri armati sovietici alle sanzioni e pressioni politiche di Bruxelles.

Orban, da sempre vicino a Mosca, si è rifiutato di armare l’Ucraina dal momento dell’invasione russa del 2022, spingendo invece per un cessate il fuoco immediato e senza condizioni. Ma il suo attacco all’Occidente non si è fermato qui. “Il piano è che l’Ucraina riceva un invito immediato alla NATO. Il teatro di guerra si sposterà sul suolo russo. Parte del piano è che, dopo aver vinto sul fronte orientale, l’Ucraina sostituirà gli americani e garantirà la sicurezza di tutta l’Europa con il proprio esercito rinforzato,”  ha dichiarato Orban, tracciando uno scenario da incubo per la sua nazione.

“Noi ungheresi ci sveglieremmo una mattina con soldati slavi dell’Est di nuovo di stanza sul nostro territorio. Non lo vogliamo, ma la pressione di Bruxelles sul nostro paese e sul nostro governo aumenta di giorno in giorno,”  ha continuato il Premier, con toni sempre più allarmanti.

Nel suo discorso, Orban ha anche lanciato pesanti accuse all’Unione Europea, affermando che Bruxelles stia cercando di “imporre un governo fantoccio” in Ungheria. Le sue parole hanno scatenato applausi e rafforzato il sentimento di sfida tra i suoi sostenitori, già profondamente sospettosi nei confronti delle istituzioni europee.

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In patria, Orban si trova a fronteggiare una nuova minaccia: Peter Magyar, l’emergente leader dell’opposizione, che sta guadagnando sempre più terreno. Ma il Premier, rilanciando la sua retorica incendiaria contro Bruxelles e l’Occidente, sembra determinato a combattere su ogni fronte.

Foto: [Archivio Times of Malta]

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