Lunedì il Nepal ha osservato una giornata di lutto per le vittime del più grave disastro aereo degli ultimi trent’anni, con 67 morti accertate nell’incidente aereo.
L’ATR 72 della Yeti Airlines è precipitato in una gola scoscesa, si è frantumato in pezzi e ha preso fuoco con 72 persone a bordo mentre si avvicinava alla città centrale di Pokhara domenica, ha detto la polizia.
I soldati hanno usato corde e barelle per recuperare i corpi dal burrone profondo 300 metri fino a tarda notte, mentre gli sforzi di recupero riprenderanno lunedì.
Non si hanno notizie sulla sorte delle cinque persone ancora irreperibili.
I detriti dell’aereo di linea bimotore a turboelica erano sparsi sul luogo dell’incidente, compresi i resti maciullati delle ali e dei sedili dei passeggeri.
I soccorritori sono accorsi sul posto dopo l’incidente e hanno cercato di spegnere le fiamme che stavano mandando un denso fumo nero nel cielo.
A bordo c’erano 15 stranieri, tra cui cinque indiani, quattro russi, due sudcoreani e un passeggero ciascuno da Argentina, Australia, Francia e Irlanda, ha dichiarato all’AFP il portavoce dello Yeti, Sudarshan Bartaula.
Gli altri erano nepalesi.
“Dal Nepal giungono notizie incredibilmente tristi di un aereo che si è schiantato con molti passeggeri a bordo”, ha dichiarato lunedì il primo ministro australiano Anthony Albanese, aggiungendo che il suo governo stava cercando informazioni sul cittadino australiano a bordo.
L’ATR 72 era in volo dalla capitale Kathmandu ed è precipitato nella gola tra il nuovo aeroporto internazionale di Pokhara e il vecchio aeroporto nazionale poco prima delle 11.00 (0515 GMT) di domenica.
“Stavo camminando quando ho sentito un forte scoppio, come se fosse esplosa una bomba”, ha raccontato il testimone Arun Tamu, 44 anni, che si trovava a circa 500 metri di distanza e che ha trasmesso il video del relitto in fiamme sui social media.
Non è chiaro se qualcuno a terra sia rimasto ferito.
“Il nostro primo pensiero va a tutte le persone colpite da questo incidente”, ha dichiarato domenica il costruttore francese dell’aereo, ATR, in un comunicato.
“Gli specialisti ATR sono pienamente impegnati a supportare sia le indagini che il cliente”.
L’industria aerea nepalese ha avuto un boom negli ultimi anni, trasportando merci e persone tra aree difficili da raggiungere, oltre a trasportare alpinisti stranieri.
Ma è stata afflitta da una scarsa sicurezza dovuta all’insufficiente formazione e manutenzione. L’Unione Europea ha bandito tutti i vettori nepalesi dal suo spazio aereo per problemi di sicurezza.
Il Nepal ha anche alcune delle piste più remote e difficili del mondo, fiancheggiate da cime innevate con avvicinamenti che rappresentano una sfida anche per i piloti più esperti.
Anche il tempo è notoriamente capriccioso e difficile da prevedere, soprattutto in montagna, dove una fitta nebbia può improvvisamente oscurare intere montagne.
L’incidente aereo più mortale del Nepal risale al 1992, quando tutte le 167 persone a bordo di un jet della Pakistan International Airlines morirono a causa di un incidente durante l’avvicinamento a Kathmandu.