Un attacco devastante, una pioggia di missili e una minaccia di ritorsione che fa tremare il mondo. Un violento incendio è esploso tra l’Aeroporto Internazionale Ben Gurion, vicino a Tel Aviv, e la città di Modiin, subito dopo un massiccio attacco missilistico iraniano. Il pericolo di un conflitto su vasta scala è più reale che mai, e l’incubo di una guerra imminente aleggia su tutto il Medio Oriente.
L’Iran non ha perso tempo e ha immediatamente sospeso tutti i voli in entrata e in uscita dal suo aeroporto internazionale di Teheran. “Per il momento, abbiamo sospeso i voli in arrivo e in partenza dall’Aeroporto Internazionale di Teheran”
, ha dichiarato con urgenza Said Chalandari, responsabile dell’aeroporto, all’agenzia ISNA. Un segnale chiaro: la tensione ha raggiunto livelli pericolosi e nessuno può prevedere cosa succederà nelle prossime ore.
In una sola serata, circa 200 missili iraniani hanno colpito Israele. Fortunatamente, la maggior parte di essi è stata intercettata, evitando catastrofi umane o danni significativi. Ma il rischio resta alto, e Israele non ha intenzione di restare a guardare. “Ci saranno gravi conseguenze per l’Iran”
, ha tuonato il portavoce dell’esercito israeliano, facendo presagire una reazione che potrebbe incendiare ulteriormente la situazione.
Non è un colpo di scena inaspettato. Solo la scorsa settimana, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva avvertito il nemico: “Non c’è luogo in Iran che Israele non possa raggiungere”
. Le sue parole ora suonano come un sinistro presagio di ciò che potrebbe accadere.
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