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Missile ipersonico su Dnipro: la Russia alza la posta, la NATO prepara la risposta

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Un attacco che scuote l’Ucraina e mette in guardia l’Occidente: la NATO si schiera, ma il Cremlino alza il livello dello scontro. Martedì, a Bruxelles, l’Alleanza Atlantica ha ribadito il suo pieno sostegno a Kyiv, mentre la Russia tenta di piegare la resistenza ucraina con un gesto di forza inedito: il lancio del missile ipersonico sperimentale Oreshnik, che ha colpito la città di Dnipro giovedì scorso.

Vladimir Putin non ha esitato a giustificare questa mossa, definendola una risposta diretta agli attacchi effettuati dall’Ucraina con armi fornite da Stati Uniti e Regno Unito. Ma il leader russo ha fatto un passo ancora più provocatorio, avvertendo che Mosca si ritiene “autorizzata a colpire strutture militari nei paesi che permettono all’Ucraina di utilizzare le loro armi contro la Russia “.

Intanto, dal fronte NATO, arriva una dichiarazione decisa: “L’attacco contro Dnipro è l’ennesimo tentativo della Russia di terrorizzare la popolazione civile ucraina e intimidire chi supporta Kyiv nella sua legittima difesa contro l’aggressione illegale e non provocata di Mosca “.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha risparmiato parole dure, definendo l’attacco “l’ultima follia russa” e rinnovando l’appello per sistemi di difesa aerea più moderni, indispensabili per fronteggiare questa nuova minaccia. Kyiv, che ha convocato il Consiglio NATO-Ucraina, ha chiesto “risultati concreti e significativi ” e identificato le tecnologie necessarie per contrastare i nuovi missili di Mosca.

Un funzionario della NATO ha rivelato che alcuni membri dell’alleanza potrebbero annunciare nuovi sistemi di difesa per Kyiv già durante il prossimo incontro dei ministri degli Esteri, previsto a Bruxelles. Questo sviluppo arriva mentre cresce l’incertezza sul futuro del sostegno occidentale, complicata dalla rielezione di Donald Trump negli Stati Uniti.

Martedì, Mosca ha promesso “azioni di rappresaglia” dopo gli attacchi ucraini sul territorio russo, effettuati con i missili ATACMS forniti dagli USA. In una rara ammissione, il Cremlino ha confermato che i raid hanno causato danni a mezzi militari e ferito personale nella regione di Kursk. La situazione sul campo rimane tesa, con le truppe ucraine, stremate da mesi di guerra, impegnate a contenere le avanzate russe nell’est del Paese.

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Mentre Trump esprime scetticismo sul mantenimento del supporto militare americano a Kyiv e promette un accordo rapido per concludere il conflitto, le dinamiche globali si complicano, lasciando aperti interrogativi sul futuro dell’Ucraina e della stessa NATO.

L’istituzione del Consiglio congiunto NATO-Ucraina nel 2023 offre a Kyiv uno strumento strategico cruciale, permettendole di convocare incontri con l’alleanza ogni volta che la situazione lo richieda. Ma sarà sufficiente a fronteggiare un conflitto che continua a incendiare il cuore dell’Europa?

Foto: [spostare qui crediti e didascalia delle foto]

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