Il ciclone più devastante degli ultimi 90 anni ha sconvolto Mayotte, lasciando una scia di distruzione senza precedenti. Nella città di Dzaoudzi, centinaia di persone disperate si accalcano per salire su barche dirette verso le Comore, cercando di sfuggire alla furia di una natura ormai fuori controllo. Questo disastro è solo l’ultimo di una serie di eventi estremi che hanno segnato il 2024, un anno che le Nazioni Unite definiscono l’apice della crisi climatica globale: “Dobbiamo fermarci prima che sia troppo tardi: siamo su una strada verso la rovina”
.
Il 2024 si chiude con un triste primato: il decennio più caldo mai registrato, una sequenza di anni segnati da temperature record che non dà tregua. Intanto, le emissioni di gas serra raggiungono livelli senza precedenti, sigillando un futuro di calore insostenibile. “Il cambiamento climatico è ormai una realtà quotidiana, visibile negli eventi meteorologici estremi che devastano il nostro pianeta” ha dichiarato Celeste Saulo, segretario generale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO). “Abbiamo assistito a piogge torrenziali, inondazioni catastrofiche e ondate di calore che hanno superato i 50 gradi Celsius, mentre incendi devastanti hanno lasciato dietro di sé desolazione.”
Ma non è solo la temperatura a crescere: anche il conto umano ed economico di questi eventi è terribile. “I cicloni tropicali hanno colpito duramente, portando dolore in comunità di ogni continente”
ha sottolineato Saulo, citando in particolare la tragedia che ha colpito Mayotte.
Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, nel suo messaggio di fine anno, ha definito gli ultimi dieci anni come “un decennio di caldo mortale”, sottolineando che “i 10 anni più caldi mai registrati si sono concentrati proprio nell’ultimo decennio, incluso il 2024.” Guterres ha lanciato un monito urgente: “Questo è il collasso climatico in tempo reale. Dobbiamo cambiare rotta immediatamente. Non c’è più tempo da perdere.” Ha aggiunto che il 2025 deve rappresentare una svolta cruciale, con una drastica riduzione delle emissioni e una transizione verso un futuro alimentato da energie rinnovabili: “È essenziale, ed è possibile.”
L’attenzione per il 2025 si concentrerà sul mondo ghiacciato, la criosfera: le calotte di ghiaccio, il permafrost e i ghiacciai, componenti fondamentali per l’equilibrio climatico globale. In occasione del 75º anniversario del WMO, l’organizzazione intende puntare i riflettori su queste aree fragili ma vitali, mentre si impegna a potenziare i servizi climatici e i sistemi di allerta precoce. “Se vogliamo un pianeta più sicuro, dobbiamo agire ora”
ha ribadito Saulo, dopo un incontro internazionale a Ginevra per delineare strategie globali contro l’emergenza climatica.
Le temperature record del 2024 hanno segnato un punto di svolta che il pianeta non può permettersi di ignorare. Il messaggio è chiaro: il tempo per invertire la rotta sta per scadere, ma la possibilità di agire è ancora nelle nostre mani.
Foto: [Archivio Times of Malta]