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Malta

Malta, febbraio 1945: il summit segreto che ridisegnò l’Europa

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Nel dicembre del 1944, il mondo era sull’orlo di un cambiamento irreversibile. Le armate alleate, provenienti da Ovest, e l’Armata Rossa, avanzante da Est, stavano per chiudere il cerchio intorno alla Germania nazista. A fine gennaio 1945, la macchina da guerra tedesca si ritrovava intrappolata nel proprio territorio, ad eccezione di qualche fragile resistenza in Ungheria e nel nord Italia. Ma in quel momento, sul Mediterraneo, si stava preparando un incontro che avrebbe segnato per sempre il futuro del mondo intero.

Il 2 febbraio 1945, Malta divenne il cuore pulsante della politica mondiale. Qui, alla vigilia della famosa conferenza di Yalta, i tre leader più potenti del mondo, Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Joseph Stalin, si incontrarono segretamente per definire il destino dell’Europa. Un’isola, tra le onde azzurre del Mediterraneo, avrebbe accolto i colossi della storia.

Nel suo diario, Winston Churchill racconta: “Il presidente Roosevelt era fermamente convinto che fosse necessario un altro incontro dei ‘Tre Grandi’, per risolvere le sorti della Germania e dell’Europa”. L’idea di dove incontrarsi aveva sollevato non poche discussioni. Roosevelt stesso propose Yalta, ma prima bisognava fare una sosta a Malta. “Se Stalin non può venire nel Mediterraneo, sono pronto a incontrarlo in Crimea e organizzare la conferenza a Yalta ,” scrisse Roosevelt a Churchill.

Malta, un’isola dall’importanza strategica fondamentale, sarebbe stata la sede per una serie di discussioni cruciali. Ma, come in ogni grande operazione militare, le difficoltà non tardarono ad arrivare. Il 29 gennaio 1945, mentre Churchill volava a bordo del suo Douglas C-54B Skymaster verso Malta, una tragedia si consumò: un altro aereo che trasportava membri dello staff britannico si schiantò al largo di Lampedusa. Nove persone persero la vita, tra cui sei membri del Foreign Office e alcuni ufficiali dell’esercito britannico. Le vittime vennero sepolte con onore nel cimitero del Commonwealth a Mtarfa.

Ma nonostante il dramma, Churchill non si fermò. Il 30 gennaio, il suo aereo atterrò a Malta, dove si unì alla delegazione alleata. Le discussioni alla Malta Conference, ospitate a Montgomery House a Floriana, si concentrarono sulle questioni militari più urgenti. I capi di stato maggiore alleati si riunirono per definire gli ultimi dettagli riguardo al futuro assetto dell’Europa.

Nel frattempo, la presenza dei leader mondiali a Malta rimase top secret. Solo in seguito il mondo scoprì quanto fosse stato cruciale quell’incontro. Il 2 febbraio, il presidente Roosevelt arrivò a Malta a bordo della USS Quincy, accolto da una cerimonia che avrebbe potuto sembrare una festa di benvenuto, ma che in realtà nascondeva il peso storico del momento. “Era una scena splendida,” scrisse Churchill, “vedere la USS Quincy entrare nel porto di Valletta, accompagnata da una scorta di Spitfire, con la bandiera americana che suonava a bordo.”

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Nel frattempo, il segreto venne mantenuto. Il giorno dopo, i leader alleati si prepararono a partire per Yalta, dove avrebbero continuato le trattative che avrebbero ridisegnato l’Europa del dopoguerra. Ma Malta rimase per sempre il punto di partenza di un cambiamento radicale. La sua posizione, il suo simbolismo e la sua importanza strategica sarebbero rimasti impressi nella memoria storica.

Arrivato a Yalta, dal 4 all’11 febbraio 1945, il “Triumvirato” – Roosevelt, Churchill e Stalin – affrontò temi cruciali: la divisione della Germania, la sorte dell’Europa orientale e le future alleanze globali. La conferenza definì la mappa geopolitica del dopoguerra. Stalin ottenne la sua zona di influenza in Europa orientale, sacrificando la libertà dei piccoli stati. Le promesse di democrazia e autodeterminazione si infransero sotto il peso della Realpolitik, mentre l’Europa si preparava a vivere una lunga e difficile Guerra Fredda.

Eppure, tutto partì da Malta, dove, sotto un cielo sereno e tra le onde tranquille del Mediterraneo, i leader mondiali segnarono il destino del mondo intero. La conferenza che si tenne sull’isola, prima di Yalta, non solo determinò le sorti di guerre e trattati, ma cambiò anche la storia delle nazioni, incardinando Malta nel cuore della Seconda Guerra Mondiale.

Foto: Archivio National War Museum
Foto: Archivio National War Museum
Foto: Archivio National War Museum
Foto: Archivio National War Museum
Foto: Archivio National War Museum
Foto: Archivio National War Museum
Foto: Archivio National War Museum
Foto: Archivio National War Museum

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