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Macron punta su Bayrou: una scelta che può cambiare tutto

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Un terremoto politico scuote la Francia: Emmanuel Macron ha scelto François Bayrou, leader centrista di 73 anni, come nuovo primo ministro, affidandogli il compito di salvare il paese dalla crisi più profonda degli ultimi anni. La decisione arriva nove giorni dopo la clamorosa sfiducia al governo di Michel Barnier, un evento senza precedenti che ha segnato la caduta del premier più breve della storia francese, durato appena tre mesi.

“Il Presidente della Repubblica ha nominato il signor François Bayrou primo ministro e gli ha affidato il compito di formare un governo”  ha annunciato l’Eliseo in un comunicato scarno ma incisivo. La scelta di Bayrou non è solo simbolica: il capo del gruppo MoDem, alleato di Macron, dovrà affrontare una missione titanica. Il parlamento è più diviso che mai, e trovare un equilibrio per evitare un nuovo voto di sfiducia sarà una sfida quasi impossibile.

Bayrou ha incontrato Macron per due ore di colloqui tesi, come riportato da BFMTV. Subito dopo, al Matignon, sede del governo, si è iniziato a preparare la cerimonia di insediamento con tappeti rossi e microfoni pronti. Ma il clima di incertezza regna sovrano: il nuovo governo non è ancora stato annunciato, e ogni mossa sembra un delicato gioco d’equilibrio.

Le elezioni anticipate della scorsa estate hanno prodotto un panorama politico frammentato e imprevedibile. Il Nuovo Fronte Popolare (NFP), coalizione di sinistra nata per arginare l’estrema destra, è diventato il blocco più grande nell’Assemblea Nazionale. Tuttavia, Marine Le Pen, leader dell’estrema destra e vera regina dei giochi dopo aver contribuito alla caduta del governo, si è finora tenuta lontana dai negoziati.

Anche l’annuncio del successore di Barnier, atteso inizialmente con un discorso alla nazione, è stato rinviato. La scelta di Bayrou, però, non ha placato le polemiche. La sinistra teme un proseguimento delle politiche di Macron, mentre a destra l’ex presidente Nicolas Sarkozy si è apertamente schierato contro il centrista. Nel frattempo, Jean-Yves Le Drian, ex ministro degli Esteri e possibile candidato al ruolo di premier, ha dichiarato di aver rifiutato l’incarico: “Tra due anni avrò 80 anni, non sarebbe serio.”

La Francia è stremata da questa crisi politica. I sondaggi mostrano un’opinione pubblica esasperata, con oltre due terzi degli intervistati che chiedono ai politici di raggiungere un accordo per evitare nuovi rovesciamenti di governo. Tuttavia, la storia recente non lascia ben sperare: i primi ministri di Macron sembrano resistere sempre meno tempo in carica, e non c’è alcuna garanzia che Bayrou possa invertire la tendenza.

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Sul fronte dell’estrema destra, Marine Le Pen continua a crescere nei consensi. Un sondaggio IFOP la accredita con il 35% dei voti in un possibile primo turno presidenziale. Ma il suo futuro politico è appeso a un filo: il 31 marzo 2025 affronterà il verdetto di un processo per appropriazione indebita, un’accusa che potrebbe costarle la candidatura per il 2027, la sua occasione migliore per puntare all’Eliseo.

Foto: AFP

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