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La Grecia aumenterà il biglietto d’ingresso all’Acropoli nel 2025

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Il tempio del Partenone in cima alla collina dell’Acropoli ad Atene. Foto: AFP

La Grecia nel 2025 aumenterà i prezzi dei biglietti d’ingresso all’Acropoli, il suo monumento antico più popolare, ha dichiarato mercoledì il ministro della Cultura.

Lina Mendoni ha dichiarato alla radio Skai che i biglietti d’ingresso generali all’Acropoli saranno aumentati a 30 euro. Attualmente il costo è di 20 euro e di 10 euro durante i mesi invernali fuori stagione.

Il cambiamento sarà applicato a partire dal 1° aprile 2025.

Martedì scorso, il Consiglio archeologico statale ha approvato all’unanimità l’aumento generalizzato dei prezzi dei biglietti per i circa 350 siti archeologici e musei del Paese.

In un comunicato, il Consiglio ha sottolineato che gli ultimi aumenti erano stati effettuati 5 anni prima e che le tariffe attuali sono “troppo basse rispetto alla media europea”

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I visitatori dell’UE di età non superiore ai 25 anni possono ancora entrare gratuitamente, così come i visitatori extracomunitari di età non superiore ai 18 anni.

Il Consiglio ha inoltre dichiarato che saranno offerte visite private dell’Acropoli per gruppi di massimo cinque persone, prima e dopo l’orario di visita generale.

Secondo quanto riportato, questo servizio costerà 5.000 euro.

L’Acropoli è il sito archeologico più popolare della Grecia, con oltre tre milioni di visitatori lo scorso anno.

Il governo conservatore greco è stato criticato per aver cercato di aumentare la gestione privata dei musei e dei siti antichi del Paese, principalmente gestiti dallo Stato, che l’anno scorso hanno guadagnato oltre 121 milioni di euro.

Martedì scorso, le guardie di pattuglia dell’Acropoli hanno scioperato per un giorno contro il progetto di assegnare i compiti di controllo dei biglietti ad appaltatori privati.

A febbraio, il governo ha approvato una nuova legge che consente l’esposizione di antichità rare al di fuori del Paese, e gli archeologi hanno avvertito che potrebbe portare a una “esportazione” a lungo termine di oggetti rari.

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La mossa consente a cinque dei principali musei del Paese – che custodiscono alcuni dei manufatti antichi più ambiti – di creare filiali satellite al di fuori della Grecia.

La decisione è stata presa mentre il governo greco è impegnato in colloqui con il British Museum per la possibile restituzione dei marmi del Partenone, dopo decenni di dispute tra Atene e Londra.

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