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jenin sotto attacco: raid, esplosioni e un bilancio sempre più grave

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Un’altra giornata di sangue nella Cisgiordania occupata. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver eliminato almeno 50 militanti nel corso di un’offensiva durata più di due settimane, colpendo con attacchi aerei e operazioni di terra la città di Jenin e i suoi dintorni, trasformandoli in un inferno di fumo e macerie.

“Nell’ambito dell’operazione per contrastare il terrorismo… l’IDF ha recentemente distrutto diversi edifici a Jenin,” ha dichiarato l’esercito israeliano, specificando che le strutture “venivano utilizzate come infrastrutture terroristiche.”

Testimoni parlano di esplosioni devastanti e di colonne di fumo che si alzavano nel cielo, mentre la popolazione assisteva impotente alla distruzione. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA, le forze israeliane avrebbero “fatto esplodere simultaneamente circa 20 edifici”  nel settore orientale del campo profughi di Jenin. Il boato è stato udito in tutta la città e nei villaggi vicini, lasciando un’intera comunità in stato di shock.

L’operazione “Iron Wall”: un attacco senza precedenti

L’offensiva, scattata ufficialmente il 21 gennaio, è stata definita una delle più imponenti condotte dall’IDF nella regione. L’obiettivo? Sradicare i gruppi armati palestinesi da Jenin, considerata una roccaforte della resistenza.

Nel corso dell’operazione denominata Iron Wall, l’esercito ha riferito di aver “eliminato oltre 35 terroristi e arrestato più di 100 individui ricercati.”

Ma non solo. Israele ha fatto ricorso anche alla forza aerea per colpire i militanti. “In un’operazione preventiva, oltre 15 terroristi sono stati eliminati con attacchi aerei,” ha dichiarato l’IDF.

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Un portavoce militare ha inoltre rivelato che l’operazione era in realtà iniziata già il 14 gennaio, giorni prima dell’annuncio ufficiale.

Nel frattempo, il Ministero della Salute palestinese ha denunciato l’uccisione di due civili in episodi separati domenica.

Due vittime innocenti: la rabbia della popolazione

Tra i caduti c’è Walid Lahlouh, 73 anni, ucciso a Jenin dai colpi dell’esercito israeliano. Una fotografia straziante lo mostra durante il suo funerale, con un parente che gli bacia la fronte in segno di addio.

Nel campo profughi di Al-Aroub, invece, il 27enne Mohammed Amjad Hadoush è stato colpito a morte dai soldati israeliani, come confermato dal Ministero della Salute palestinese e dalla Mezzaluna Rossa Palestinese.

Nel frattempo, testimoni raccontano di un’enorme mobilitazione di truppe israeliane attorno alle città di Tubas e Tamun, a sud-est di Jenin.

Un giornalista di AFP ha riferito che i militari hanno bloccato tutte le uscite del campo profughi di Faraa, facendo irruzione nelle abitazioni e costringendo gli abitanti ad abbandonarle. Droni di sorveglianza pattugliavano il cielo, lasciando presagire ulteriori operazioni.

Israele estende l’operazione: volantini di avvertimento alla popolazione

Domenica mattina, l’esercito israeliano ha dichiarato che un “gruppo tattico” aveva iniziato un’operazione nei pressi di Tamun, sequestrando armi.

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Ma la missione si è allargata: ora l’operazione “anti-terrorismo”  si estende a cinque villaggi.

Israele ha distribuito volantini in arabo con un chiaro messaggio alla popolazione: “L’operazione è volta a sradicare criminali armati, lacchè dell’Iran.”

Il governo israeliano accusa Teheran di fornire armi e finanziamenti ai gruppi militanti in Cisgiordania, proprio come già fa con Hamas a Gaza.

Nei volantini, le autorità avvertono i residenti di non avvicinarsi alle forze israeliane, mentre il timore di nuovi raid cresce di ora in ora.

Raid aerei, omicidi mirati e un bilancio sempre più drammatico

Sabato, Israele ha condotto due attacchi aerei su Jenin e ha colpito un veicolo a Qabatiya. “Abbiamo eliminato una cellula terroristica che si stava preparando a compiere un attacco imminente,”  ha dichiarato l’IDF.

Dopo l’attacco, si sono verificate “esplosioni secondarie dovute agli ordigni esplosivi all’interno del veicolo,”  ha aggiunto l’esercito domenica.

La fazione armata della Jihad Islamica ha confermato che due dei suoi combattenti sono rimasti uccisi nel raid.

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Uno di loro era stato liberato da una prigione israeliana nel 2023, durante la prima tregua della guerra a Gaza.

Oltre 880 palestinesi uccisi dalla guerra di ottobre

Il Ministero della Salute palestinese ha confermato che sabato sera almeno cinque persone, tra cui un sedicenne, sono state uccise dagli attacchi israeliani nell’area di Jenin.

Quando l’AFP ha chiesto spiegazioni all’IDF, la risposta è stata lapidaria: “Abbiamo colpito terroristi armati.”

Dall’inizio della guerra di Gaza, scoppiata nell’ottobre 2023, la violenza in Cisgiordania è esplosa.

I numeri parlano chiaro: 883 palestinesi  sono stati uccisi dall’esercito o dai coloni israeliani, secondo il Ministero della Salute palestinese.

Dall’altra parte, le autorità israeliane riferiscono che almeno 30 israeliani  hanno perso la vita in attacchi palestinesi o durante i raid militari in Cisgiordania.

Foto: AFP

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