Un colpo di scena drammatico scuote il cuore del conflitto mediorientale: il parlamento israeliano ha approvato un divieto clamoroso, che proibisce all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) di operare in Israele e a Gerusalemme Est occupata. Questa decisione esplosiva arriva in un clima di tensione crescente e ignora le accese proteste degli Stati Uniti. Con una schiacciante maggioranza di 92 voti a favore e soli 10 contrari, Israele ha deciso di allontanare l’UNRWA, un’agenzia che da oltre settant’anni fornisce assistenza vitale ai rifugiati palestinesi. L’approvazione del divieto rappresenta, secondo molti esperti, un duro colpo per le già precarie operazioni umanitarie a Gaza.
La portavoce dell’UNRWA, Juliette Touma, non ha esitato a rispondere con parole taglienti: “È scandaloso che uno stato membro delle Nazioni Unite lavori per smantellare un’agenzia dell’ONU, che rappresenta anche il più grande operatore umanitario a Gaza” ha dichiarato all’AFP, definendo la decisione “una catastrofe imminente”. Secondo Touma, le conseguenze potrebbero essere devastanti: “Se attuato, questo divieto avrà un impatto disastroso sulle operazioni umanitarie a Gaza e in alcune parti della Cisgiordania.”
L’UNRWA è infatti il principale fornitore di rifugi, cibo e cure sanitarie di base in una Gaza già devastata dalla guerra.
Nonostante il monito degli Stati Uniti, che solo pochi giorni fa avevano espresso “profonda preoccupazione”
per la legge in questione, Israele non ha fatto un passo indietro. Washington, il 15 ottobre scorso, aveva intimato a Israele di aumentare la quantità di aiuti diretti a Gaza, minacciando di sospendere una parte dell’assistenza militare. Ma il parlamento israeliano non ha accolto le preoccupazioni internazionali e ha continuato dritto per la sua strada.
Anche il segretario agli Esteri britannico, David Lammy, ha reagito con “profondo rammarico”, sottolineando quanto sarebbe grave la chiusura delle operazioni dell’UNRWA per i civili palestinesi che dipendono dall’agenzia. Intanto, già all’inizio dell’anno, Israele aveva accusato una dozzina di dipendenti dell’UNRWA di essere coinvolti nell’attacco di Hamas del 7 ottobre. Tuttavia, una serie di indagini ha rivelato solo alcune “questioni di neutralità”
nell’agenzia, senza fornire prove concrete a sostegno delle accuse più gravi.
Tra i promotori della legge spicca Yuli Edelstein, esponente del partito Likud, che ha dichiarato in tono fermo: “Esiste un profondo legame tra l’organizzazione terroristica (Hamas) e l’UNRWA, e Israele non può tollerarlo. Non c’è posto per i nemici nel cuore della capitale del popolo ebraico.”
Israele considera infatti Gerusalemme, compresa la parte est annessa, come la sua capitale indivisibile, aggiungendo un ulteriore livello di tensione a questa controversia.
Con il divieto appena approvato, l’UNRWA non potrà più operare in Israele e si vedrà limitata anche a Gerusalemme Est, dove finora ha fornito servizi essenziali come pulizia, istruzione e assistenza sanitaria in alcuni dei quartieri più difficili.
La situazione a Gaza è ormai insostenibile. L’UNRWA e altre agenzie umanitarie hanno ripetutamente accusato Israele di limitare l’accesso agli aiuti, e quasi tutti i 2,4 milioni di abitanti della Striscia sono stati sfollati almeno una volta dall’inizio del conflitto. Le perdite dell’UNRWA sono state devastanti: almeno 223 membri del personale sono stati uccisi e due terzi delle strutture dell’agenzia a Gaza sono state distrutte o gravemente danneggiate.
Il conflitto è riesploso con l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha causato la morte di 1.206 persone in Israele, la maggior parte delle quali civili, secondo un bilancio dell’AFP basato su dati ufficiali israeliani. L’offensiva di risposta di Israele ha provocato almeno 43.020 vittime a Gaza, di cui la maggioranza civili, secondo il ministero della salute di Hamas, cifre che le Nazioni Unite considerano affidabili.
Sul fronte diplomatico, i ministri degli Esteri di diversi Paesi occidentali hanno lanciato un appello unanime, criticando con fermezza la decisione del parlamento israeliano. “Noi, i ministri degli Esteri di Canada, Australia, Francia, Germania, Giappone, Repubblica di Corea e Regno Unito, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la legislazione attualmente in discussione alla Knesset israeliana, volta a revocare i privilegi e le immunità dell'[UNRWA] ”
, si legge nel comunicato, che sottolinea la gravità della situazione e la necessità di proteggere l’unica agenzia in grado di fornire assistenza di base ai rifugiati palestinesi.
L’UNRWA è stata fondata nel 1949 per fornire supporto vitale ai rifugiati palestinesi in Medio Oriente, un compito che ora rischia di essere bloccato in una delle sue aree più critiche.
Foto: [Archivio Times Of Malta]