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Irlanda in bilico: una corsa a tre per il futuro del paese

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Venerdì, l’Irlanda è stata travolta da un’ondata di incertezze politiche, con una battaglia elettorale che ha messo i tre principali partiti in un feroce testa a testa. I risultati delle urne sono stati sorprendenti, con un’elezione che ha tenuto tutti col fiato sospeso. “I risultati sono così vicini che sembrano quasi un pareggio,”  ha commentato uno degli osservatori politici, mentre gli irlandesi si preparavano a vivere una maratona di conteggi che potrebbe durare giorni. La crisi abitativa, il tema centrale della campagna, ha incendiato il dibattito, ma la vera domanda resta: ci sarà davvero un cambiamento o si continuerà con lo stesso vecchio governo?

La battaglia per i 174 seggi del Dáil (la camera bassa del Parlamento irlandese) ha visto il Sinn Féin, il partito favorevole all’unità irlandese, emergere con il 21,1% dei voti, seguito da vicino dal Fine Gael, il partito di centrodestra del primo ministro uscente Simon Harris, con un 21,0%. “Questi numeri dimostrano che qualcosa sta cambiando,”  ha dichiarato un attivista Sinn Féin, con entusiasmo palpabile. Ma non è finita qui: Fianna Fáil, il partito partner di Fine Gael nella coalizione di governo uscente, ha raccolto il 19,5%, mettendo tutti in attesa del risultato finale.

La tensione è palpabile, e il conteggio dei voti partirà sabato mattina, ma la vera incertezza è quanto tempo ci vorrà per arrivare a una conclusione definitiva. “Con il sistema di rappresentanza proporzionale, non è detto che avremo un governo prima di alcuni giorni,”  ha spiegato un esperto di scienze politiche. Il risultato sembra destinato a ribaltare ogni previsione, con Fine Gael e Fianna Fáil che, nonostante l’assenza di entusiasmo per la loro leadership, potrebbero dover cercare alleanze con partiti più piccoli per formare una maggioranza stabile.

La fine di un’era o solo l’inizio?

L’attuale governo, che ha condiviso il potere dal 2011, sembra ormai ai margini. Eppure, Fine Gael e Fianna Fáil puntano sulla continuità e sulla stabilità, affermando che solo un ritorno al loro governo garantirebbe la sicurezza economica in un periodo internazionale incerto. Ma a chi interessa davvero mantenere lo status quo? “Non c’è entusiasmo per il governo, nonostante un’economia in crescita, ma nemmeno per l’opposizione,”  ha commentato Eoin O’Malley, esperto di politica dell’Università di Dublino. Per lui, l’unica certezza è che il governo uscente dovrà allearsi con altri partiti per poter continuare a governare.

Nel frattempo, i partiti di opposizione, come Sinn Féin, hanno intensificato la loro campagna, facendo leva sull’insoddisfazione crescente per le politiche di housing e welfare del governo. Mary Lou McDonald, leader di Sinn Féin, ha dichiarato che venerdì è stato “un giorno storico, in cui gli irlandesi hanno finalmente la possibilità di eleggere un governo per il cambiamento.” Tuttavia, nonostante le sue parole cariche di speranza, non tutti sono convinti che la vittoria sarà a portata di mano.

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Alcuni elettori hanno dichiarato di voler mantenere il governo attuale, ma con poca convinzione. “Non sono veramente felice con loro,” ha affermato Kevin Barry, un lavoratore IT di 41 anni. “Sono responsabili del disastro che stiamo vivendo, soprattutto con la crisi abitativa.” Eppure, la mancanza di alternative concrete ha spinto alcuni a preferire il male minore. La situazione abitativa è diventata insostenibile, e molti giovani come Peta Scott, un’infermiera di 54 anni, hanno espresso il loro malcontento: “È diventato un vero incubo,”  ha dichiarato, lamentando le difficoltà a far rimanere i suoi figli in Irlanda.

Il partito di Sinn Féin e la sfida del cambiamento

Ma l’onda del cambiamento, almeno sulla carta, potrebbe essere davvero pronta a travolgere l’establishment. Dopo la storica performance di Sinn Féin nelle elezioni del 2020, il partito ha fatto leva sul tema della casa per guadagnare terreno. Nonostante la difficoltà nel trovare partner di coalizione in passato, “questa volta potrebbe essere diverso,”  ha dichiarato McDonald, esprimendo ottimismo. Con un programma che sfida le politiche tradizionali e una posizione netta sui temi sociali, Sinn Féin si sta proponendo come l’unica alternativa valida ai partiti che si sono alternati al potere sin dall’indipendenza nel 1921.

Tuttavia, non tutti sono convinti che questo rappresenti davvero un cambiamento. Jenny Foley, una fisioterapista di 28 anni, ha votato per i Social Democrats, partito di centro-sinistra, a causa della loro posizione favorevole all’immigrazione e ai diritti delle donne. “Non sono favorevole a chi vuole chiudere le frontiere,” ha affermato con fermezza. L’immigrazione e i diritti civili sono diventati temi cruciali nelle elezioni, con molti giovani elettori che vogliono un’Irlanda più inclusiva e aperta.

Foto: AFP

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