Un tribunale di Messina ha respinto le accuse. Foto: Shutterstock
Il magnate dei cantieri navali Raffaele Palumbo è stato prosciolto dalle accuse legate allo scarico illegale di rifiuti nel 2011 perché il caso è ormai prescritto, secondo quanto riportato dai media italiani.
Palumbo ha affrontato le accuse penali insieme al padre, Antonio, e all’azienda di cantieri navali Palumbo S.p.a.
Oltre alle sue attività in Italia, Palumbo gestisce anche un cantiere navale a Malta.
Antonio Palumbo è stato collegato all’incidente del 2011 nel 2021, quando una corte d’appello ha annullato la condanna originale.
La scorsa settimana, un tribunale siciliano ha respinto anche le accuse di associazione a delinquere contro il figlio, stabilendo che la prescrizione è caduta, secondo quanto riportato da Messina Today.
L’agenzia di stampa ha riferito che il tribunale ha tuttavia confermato una sentenza del tribunale civile in una causa intentata contro Palumbo dal WWF e ha ordinato al magnate delle spedizioni di pagare le spese legali in quel caso.
Il tribunale ha inoltre annullato una condanna della Palumbo S.p.a., ma ha ordinato a un altro tribunale di Messina di emettere una nuova sentenza per la società in merito a due illeciti amministrativi.
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La Palumbo è finita nei guai giudiziari nel febbraio 2011, quando i funzionari italiani hanno scoperto grandi quantità di graniglia tossica per sabbiatura scaricate nei dintorni di Messina. Un’indagine ha concluso che il materiale proveniva da cantieri navali di proprietà della Palumbo e ne sono seguite accuse penali.
In un comunicato, la direttrice della Palumbo Spa, Alessandra Latino, ha dichiarato che l’azienda è soddisfatta della sentenza del tribunale, “che ha finalmente ristabilito la verità su un’amara vicenda che ha coinvolto ingiustamente intere famiglie e imprese”