Il Primo Ministro slovacco Fico ritorna al lavoro dopo un attentato
Una scena drammatica ha scosso Handlova il 15 maggio 2024: il Primo Ministro slovacco, Robert Fico, è stato colpito da quattro proiettili sparati a bruciapelo. L’aggressore, identificato come il poeta 71enne Juraj Cintula, è attualmente in custodia in attesa di processo. Dopo due lunghe operazioni chirurgiche, Fico è stato dimesso dall’ospedale il 31 maggio e ha fatto la sua prima apparizione pubblica vicino a Bratislava la scorsa settimana.
Martedì, Fico è tornato al lavoro, visibilmente dimagrito e con l’ausilio di una stampella, quasi due mesi dopo l’attentato. “Cari media progressisti liberali e opposizione, mi scuso per essere sopravvissuto, ma sono tornato”, ha scritto su Facebook, pubblicando una foto dal suo ufficio.
A capo di una coalizione di tre partiti – il centrista Smer-SD, il centrista Hlas e l’estrema destra SNS – Fico guida una nazione di 5,4 milioni di abitanti, membro dell’UE e della NATO. Sotto la sua leadership, la Slovacchia ha cessato di fornire aiuti militari all’Ucraina e ha promosso negoziati di pace con la Russia, seguendo l’esempio dell’ungherese Viktor Orban.
Il ritorno di Fico coincide con un contesto politico controverso, caratterizzato da leggi che mettono a rischio la libertà dei media e della giustizia. Nella sua prima apparizione pubblica post-attentato, Fico ha lodato il viaggio controverso di Orban a Mosca, dichiarando che avrebbe voluto unirsi a lui se fosse stato in salute.
L’attentato ha lasciato il leader slovacco segnato fisicamente, ma non ha intaccato la sua retorica accesa. Ha persino invocato la costruzione di un muro per fermare le “ideologie progressiste e liberali”, paragonandole a un cancro.
La Slovacchia, così come il resto del mondo, osserva con attenzione i prossimi passi di un leader che, nonostante le avversità, continua a dominare la scena politica con determinazione.