Il ministro degli Esteri Ian Borg ha lasciato tutti senza parole con il suo intervento alle Nazioni Unite a New York. Ha definito “inaccettabile” che, nel 2024, ci siano ancora persone che soffrono di povertà estrema e che muoiano di fame. Un’accusa potente che ha lanciato in occasione del Summit per il Futuro, davanti ai leader mondiali.
Quest’incontro cruciale, parte dell’Assemblea Generale, è stato l’occasione perfetta per Borg di ribadire l’urgenza di passare all’azione. Il Patto per il Futuro, appena firmato, non è solo una promessa, ma un grido di battaglia per un domani più sostenibile, per la pace e la sicurezza globale. E non solo: Borg ha chiesto con forza di dare più spazio alle donne e ai giovani nelle decisioni cruciali, puntando sull’innovazione scientifica e sulla cooperazione internazionale nel campo della digitalizzazione. Un appello che risuona come una sveglia per un mondo che non può più aspettare.
Il Patto per il Futuro: una speranza che sfida i giganti del nostro tempo
Adottato domenica, questo patto ambizioso mira a risolvere le sfide titaniche del 21° secolo: dai conflitti internazionali al cambiamento climatico, fino alla difesa dei diritti umani. E tutto questo nonostante i tentativi dell’ultimo minuto di una coalizione guidata dalla Russia di ostacolarne l’adozione.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha descritto il Summit per il Futuro come “un’opportunità irripetibile per riscrivere la storia dell’umanità”
, sottolineando come la cooperazione internazionale possa essere riaccesa per affrontare le crisi che minacciano la nostra esistenza.
I leader mondiali si sono impegnati a potenziare il sistema multilaterale per “tenere il passo con un mondo in continua evoluzione”, proteggendo gli interessi e i diritti sia delle generazioni attuali che di quelle future, che si trovano a fronteggiare una “crisi persistente”.
Il Patto, nel dettaglio, prevede 56 azioni, tra cui impegni per il multilateralismo, il rispetto della Carta dell’ONU e missioni di pace, riforme per le istituzioni finanziarie internazionali e per il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Inoltre, non manca l’attenzione ai cambiamenti climatici, al disarmo e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, pilastri per il futuro dell’umanità.
Ma l’adozione del Patto ha subito un improvviso ostacolo quando Sergey Vershinin, vice ministro degli Esteri russo, ha proposto un emendamento, ribadendo il “principio di non interferenza negli affari interni degli Stati”
e invitando l’ONU a non duplicare gli sforzi già in corso.
Le obiezioni della Russia sono state appoggiate da paesi come Bielorussia, Corea del Nord, Iran, Nicaragua e Siria, ma l’emendamento è stato stroncato da una netta maggioranza, decisa a non permettere che il Patto venisse bloccato.
Foto: [Archivio Times Of Malta]