Connect with us

World

Gaza, raid israeliano sull’ospedale: il direttore scompare tra accuse e misteri

Published

on

Un’operazione militare senza precedenti ha colpito il cuore del sistema sanitario di Gaza. L’ospedale Kamal Adwan, già simbolo di resistenza in un territorio devastato, è stato assaltato dalle forze israeliane con un raid massiccio, culminato con l’arresto del suo direttore, il pediatra Hossam Abu Safiyeh. Accusato di presunti legami con Hamas, Abu Safiyeh è stato portato via, lasciando la sua famiglia e il mondo intero senza risposte sulla sua sorte.

Per settimane, Abu Safiyeh aveva gridato disperatamente alla comunità internazionale di intervenire. “Fermate questa violenza prima che sia troppo tardi”, aveva implorato, mentre l’ospedale si trovava sotto costante assedio. Nelle prime ore di venerdì, la situazione è precipitata: l’esercito israeliano ha lanciato quella che ha definito “una delle più grandi operazioni”  dall’inizio della guerra lo scorso ottobre. Più di 20 miliziani sono stati uccisi, oltre 240 persone arrestate, e l’ospedale è stato dichiarato fuori uso, un colpo devastante per una popolazione che conta decine di migliaia di persone sotto bombardamenti incessanti.

Nel caos, Abu Safiyeh, 51 anni, è stato portato via. Da allora, nessuno sa dove si trovi. “Temiamo che sia detenuto nella base di Sde Teiman nel deserto del Negev, un luogo noto per il trattamento disumano dei prigionieri” ha dichiarato suo figlio Idris Abu Safiyeh in un video messaggio. “Testimonianze di ex detenuti parlano di umiliazioni, abusi e persino dell’obbligo di spogliarsi.”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che l’ospedale è ormai inutilizzabile, un fatto che aggrava ulteriormente una crisi sanitaria già al limite. Intanto, Israele ha evitato di rispondere alle domande sulla localizzazione di Abu Safiyeh o alle accuse di maltrattamenti.

“Non c’è alcuna giustificazione per questi arresti se non la volontà di distruggere il sistema sanitario” ha detto Mahmud Bassal, portavoce della difesa civile di Gaza. La sua denuncia è arrivata nello stesso momento in cui le Nazioni Unite hanno rivelato che gli attacchi israeliani sugli ospedali hanno portato il sistema sanitario palestinese sull’orlo del collasso. “Il modello di attacchi letali sugli ospedali ha avuto effetti catastrofici sull’accesso alla sanità per milioni di palestinesi”  ha dichiarato l’Ufficio per i diritti umani dell’ONU.

Nonostante il dolore e la devastazione, la figura di Abu Safiyeh si erge come simbolo di resilienza. Medico, padre, e voce di un sistema sanitario in ginocchio, ha continuato a lavorare anche dopo aver perso un figlio adolescente in un attacco aereo a ottobre e aver subito una ferita alla gamba pochi giorni dopo. “Questa ferita non mi fermerà. La mia missione continua, a qualunque costo” aveva affermato, parlando dal suo letto d’ospedale.

Advertisement

Oggi, il mondo lo celebra come un “eroe in camice bianco” . L’hashtag #FreeDrHussamAbuSafiya ha raccolto il sostegno di migliaia di persone, con medici e attivisti che si uniscono per chiedere il suo rilascio immediato. Organizzazioni come Amnesty International e l’OMS, guidata da Tedros Adhanom Ghebreyesus, si sono schierate al suo fianco, chiedendo a Israele di porre fine a questa tragedia umanitaria.

Con Gaza intrappolata in una spirale di violenza e sofferenza, la battaglia per Abu Safiyeh è diventata il simbolo di una lotta più grande: quella per la dignità, la giustizia e il diritto alla vita.

Foto: AFP

Continue Reading