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Complotto contro l’ambasciata israeliana a Berlino: fermato un uomo legato all’IS

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Un complotto scioccante per un attacco contro l’ambasciata israeliana a Berlino è stato sventato dalle autorità tedesche, che hanno arrestato un uomo libico, sospettato di essere legato allo Stato Islamico. Omar A., 28 anni, è stato catturato sabato sera nella sua abitazione a Bernau, vicino a Berlino, con l’accusa di preparare un attacco devastante. Le autorità hanno rivelato che l’uomo stava pianificando un’azione ad alto impatto con l’uso di armi da fuoco contro l’ambasciata israeliana.

I dettagli di questo complotto lasciano senza fiato: Omar A., seguace dell’ideologia dell’IS, aveva avuto “scambi con un membro dell’IS tramite una chat di messaggistica ” per coordinare i preparativi. Immagina le potenziali conseguenze di un attacco del genere nel cuore dell’Europa. Ora, grazie a un intervento tempestivo, tutto questo è stato evitato, e un giudice ha disposto la sua custodia cautelare.

La risposta del cancelliere tedesco Olaf Scholz non si è fatta attendere: “Vorrei ringraziare le nostre autorità di sicurezza per aver impedito un codardo piano di attacco. Non cederemo nella lotta contro il terrorismo “. Parole che riflettono la tensione crescente nel Paese, dove la minaccia del terrorismo islamista rimane altissima.

La cattura di Omar A. è avvenuta in seguito a una soffiata da parte di un’agenzia di intelligence straniera, e questo solleva interrogativi inquietanti: quali altre trame oscure potrebbero essere ancora in corso, pronte a colpire? Il sospetto, arrivato in Germania nel novembre 2022, aveva richiesto asilo, ma la sua domanda era stata respinta nel settembre scorso. Incredibilmente, Omar A. sarebbe dovuto essere espulso dal Paese, ma stava ancora pianificando il suo attacco.

Questo caso ha forti parallelismi con l’attacco a colpi di coltello di Solingen, dove tre persone hanno perso la vita ad agosto, un altro drammatico episodio che ha suscitato indignazione pubblica. L’autore, un richiedente asilo siriano, era riuscito a evitare l’espulsione proprio come Omar A. Il governo tedesco, a seguito di tali episodi, ha già inasprito le leggi sull’immigrazione e introdotto norme più severe sul porto di coltelli.

Nel frattempo, l’ambasciatore israeliano a Berlino, Ron Prosor, ha messo in guardia contro l’aumento dell’antisemitismo a livello globale, affermando che “l’antisemitismo musulmano non è più solo retorica d’odio. Ora porta ad attività terroristiche in tutto il mondo“. Le ambasciate israeliane, ha detto, sono “in prima linea nel campo di battaglia diplomatico” e richiedono la massima protezione.

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Anche il ministro dell’Interno tedesco, Nancy Faeser, ha sottolineato l’importanza cruciale di proteggere le istituzioni ebraiche e israeliane, dichiarando che le forze dell’ordine stanno agendo con “massima vigilanza ” per prevenire violenze di matrice islamista, antisemita e anti-israeliana.

Dall’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, seguito dalla dura risposta israeliana su Gaza, le autorità tedesche hanno intensificato la sorveglianza, timorose di ulteriori attacchi legati all’islamismo radicale. Solo lo scorso mese, la polizia di Monaco ha ucciso un giovane austriaco con legami al radicalismo islamico dopo che aveva aperto il fuoco contro il consolato israeliano e le forze di sicurezza. Simili episodi si sono verificati anche in Danimarca e Svezia, con esplosioni e sparatorie nei pressi delle ambasciate israeliane.

Foto: [Archivio Times Of Malta]

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