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Colpi contro l’ambasciata israeliana: mistero e tensione a Stoccolma

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Panico nel cuore di Stoccolma: colpi di arma da fuoco hanno colpito l’ambasciata israeliana e, miracolosamente, nessuno è rimasto ferito. È questa la notizia che ha scosso la capitale svedese, mentre la polizia ha immediatamente avviato un’indagine per fare luce su quanto accaduto. Martedì, intorno alle 18, un “bang” ha fatto tremare le strade centrali, proprio nei pressi della sede diplomatica di Israele. Qualcosa di ben più pericoloso di un semplice rumore, come confermato dalle autorità.

“Abbiamo trovato elementi che indicano una sparatoria contro l’ambasciata di Israele, ma non possiamo rivelare esattamente quali siano questi elementi poiché l’indagine è ancora in corso” , ha dichiarato Rebecca Landberg, portavoce della polizia di Stoccolma, gettando un alone di mistero sulla vicenda.

La tensione era già nell’aria, con due esplosioni segnalate nella stessa notte nelle immediate vicinanze dell’ambasciata. Fortunatamente, anche in questo caso, non ci sono stati feriti. Ma che cosa sta accadendo veramente a Stoccolma?

Secondo un comunicato della polizia svedese, l’edificio dell’ambasciata israeliana è stato preso di mira, colpito da proiettili. La situazione è critica, ma le autorità svedesi mantengono il riserbo. “Nessuno è rimasto ferito” , ha rassicurato Landberg, aggiungendo che l’inchiesta riguarda reati gravi come l’uso di armi da fuoco, minacce alla sicurezza pubblica e intimidazioni.

Nonostante l’assenza di arresti, l’area è sotto stretta sorveglianza, con le telecamere che monitorano ogni singolo movimento. La polizia sta lavorando senza sosta, raccogliendo e analizzando ogni minimo dettaglio per risolvere questo mistero.

L’episodio si inserisce in un contesto già estremamente teso. Il Medio Oriente è in fiamme: l’Iran ha appena lanciato un’ondata di missili contro Israele, e lo Stato ebraico promette di far “pagare caro” questo attacco. La paura che le ripercussioni di questo conflitto possano toccare anche l’Europa si fa sempre più concreta.

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Non è la prima volta che l’ambasciata israeliana in Svezia è sotto attacco. Dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, nell’ottobre 2023, si sono verificati numerosi episodi inquietanti. Lo scorso febbraio, una granata è stata rinvenuta nel complesso dell’ambasciata. A maggio, colpi di pistola hanno riecheggiato proprio fuori dall’edificio diplomatico. Eventi che hanno portato Israele a rafforzare le misure di sicurezza non solo attorno alla sua ambasciata, ma anche nei luoghi della comunità ebraica.

Ma c’è di più. Secondo l’agenzia di intelligence svedese, Sapo, l’Iran avrebbe reclutato criminali locali per compiere “atti di violenza”  contro interessi israeliani. Una rivelazione che ha scosso l’opinione pubblica, anche se l’Iran ha smentito categoricamente ogni coinvolgimento.

Nel frattempo, in Svezia si è registrato un preoccupante aumento dei crimini d’odio antisemiti, a dimostrazione di quanto la situazione sia esplosiva. E come se non bastasse, a giugno, la polizia ha rinvenuto un “oggetto sospetto esplosivo”  proprio all’esterno degli uffici della Elbit Systems, una società israeliana di tecnologia militare, nella città di Göteborg.

Foto: AFP

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