Connect with us

World

Ben Gvir entra ad Al-Aqsa: la mossa che infiamma Gerusalemme

Published

on

Una scena carica di tensione si è svolta di fronte alla Cupola della Roccia, nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme, quando il controverso ministro per la Sicurezza Nazionale di estrema destra, Itamar Ben Gvir, ha condotto centinaia di israeliani all’interno della Spianata delle Moschee di Al-Aqsa. Un gesto provocatorio che ha scatenato un vero e proprio terremoto politico. In barba a ogni convenzione, Ben Gvir ha recitato preghiere durante la visita, celebrando una festività ebraica con un atto che sembra quasi una dichiarazione di guerra.

Ben Gvir non è nuovo a sfidare il governo israeliano, che da sempre vieta le preghiere ebraiche in questo luogo sacro. Ma questa volta, il ministro ha alzato il tiro, giurando in un video girato proprio all’interno del complesso di “sconfiggere Hamas” a Gaza. La sua presenza lì non è stata solo una visita: è stato un segnale forte e chiaro, una sfida aperta che non poteva passare inosservata.

La Spianata delle Moschee, il terzo luogo più sacro dell’Islam e simbolo dell’identità nazionale palestinese, è anche il luogo più sacro per gli ebrei, venerato come il sito dell’antico tempio distrutto dai Romani nel 70 d.C. Ma in questo luogo sacro, gli ebrei e altri non musulmani possono solo visitare durante ore specifiche, senza poter pregare o esibire simboli religiosi.

Negli ultimi anni, tuttavia, queste restrizioni sono state sempre più ignorate dai nazionalisti religiosi estremisti, come Ben Gvir, suscitando reazioni spesso violente da parte dei palestinesi. E martedì mattina, sotto la protezione della polizia israeliana, Ben Gvir e oltre 2.250 israeliani hanno attraversato la Spianata in gruppi, intonando inni ebraici, in una marcia che sembra volesse marcare un territorio conteso da millenni.

Un funzionario del Waqf, l’ente giordano che custodisce il sito, ha commentato all’AFP in tono grave: “Il ministro Ben Gvir, invece di mantenere lo status quo nella moschea, sta supervisionando l’operazione di ebraizzazione e cercando di cambiare la situazione all’interno della moschea di Al-Aqsa .” Parole pesanti, pronunciate sotto anonimato, che rivelano la profonda preoccupazione di chi vede ogni giorno questa tensione montare.

Non solo Ben Gvir ha provocato, ma anche la polizia israeliana ha “imposto restrizioni” ai fedeli musulmani che cercavano di entrare nella moschea, un’azione che ha ulteriormente alimentato la tensione. Sui social network, le immagini non mentono: si vedono chiaramente Ben Gvir all’interno della Spianata, mentre alcuni israeliani si sdraiano a terra, impegnati in rituali talmudici, in un gesto di sfida che non lascia spazio a fraintendimenti.

Advertisement

Non contento della sua azione sul campo, Ben Gvir ha poi rilasciato una dichiarazione video sulla piattaforma social X, filmata direttamente all’interno del complesso, in cui ha lanciato un messaggio inequivocabile: “Dobbiamo vincere questa guerra. Dobbiamo vincere e non andare ai colloqui a Doha o al Cairo,” ha dichiarato, riferendosi ai negoziati sostenuti dagli Stati Uniti per una tregua e per il rilascio degli ostaggi a Gaza. “Possiamo sconfiggere Hamas… dobbiamo metterli in ginocchio ,” ha aggiunto, con un tono che trasuda determinazione.

L’entrata in scena di Ben Gvir nella Spianata di Al-Aqsa è avvenuta in un giorno carico di significato per gli ebrei, il Tisha Be’Av, che commemora la distruzione dell’antico tempio. Non è la prima volta che Ben Gvir si cimenta in gesti provocatori: solo il mese scorso, ha dichiarato di aver pregato all’interno della Spianata, sfidando ancora una volta le regole consolidate che permettono le visite ebraiche ma vietano la preghiera.

Foto: [Archivio Times Of Malta]

Continue Reading