Una tragedia sconvolgente ha colpito le acque del Mar Egeo: otto migranti, sei dei quali erano minorenni, hanno perso la vita lunedì quando la loro barca è affondata. Mentre la guardia costiera greca si affrettava a salvare vite, quasi 40 persone sono state tratte in salvo, ma le operazioni di ricerca continuano senza sosta, sfidando venti impetuosi.
Il dramma si è consumato a nord dell’isola di Samos, un percorso tristemente noto, scelto dai trafficanti di esseri umani per trasportare coloro che cercano disperatamente un futuro migliore. “Ogni vita persa è una tragedia che pesa sulla coscienza dell’umanità”
, ha dichiarato un portavoce della guardia costiera.
Quest’anno, la Grecia sta affrontando una crisi senza precedenti: il ministero della migrazione ha rivelato un aumento del 25% nel numero di persone che fuggono da guerre e povertà, con un picco del 30% registrato nelle rotte verso Rodi e il sud-est dell’Egeo. Ma questo episodio non è isolato.
Solo all’inizio di novembre, quattro migranti hanno perso la vita vicino all’isola di Rodi, mentre a fine ottobre altre due vittime sono state segnalate nei pressi di Samos. Ancora più tragico, pochi giorni prima, quattro persone, inclusi due neonati, erano scomparse al largo dell’isola di Kos. “Questi numeri raccontano di sogni infranti e famiglie distrutte”
, ha aggiunto un rappresentante delle autorità locali, sottolineando la gravità di questa crisi umanitaria.
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