Un atroce crimine ha scosso l’India: cinque persone sono state arrestate per l’assassinio brutale di un bambino di sette anni, sacrificato in un inquietante rituale per attirare fortuna su una scuola pubblica. Un evento agghiacciante, che ha lasciato l’intera nazione senza parole.
Il piccolo è stato ritrovato senza vita domenica sera, nel letto dell’ostello dove viveva, nella città di Hathras, a poca distanza dal magnifico Taj Mahal. Ma quello che segue ha dell’incredibile: anziché avvertire subito le autorità, il direttore della scuola, Dinesh Baghel, ha nascosto il corpo del bambino nel bagagliaio della sua auto, cercando di celare l’orrore che si era appena consumato.
Le rivelazioni della polizia lasciano tutti sbigottiti. Il funzionario Himanshu Mathur ha dichiarato all’AFP che il bambino è stato ucciso poco prima di un rituale di magia nera, orchestrato dal padre di Baghel. “Il bambino doveva essere portato su un altare come parte di un rituale, ma è stato ucciso prima che la cerimonia potesse essere completata”
, ha spiegato Mathur, rivelando così il tragico destino di questa giovane vittima.
Oltre a Dinesh Baghel e a suo padre, anche altri tre insegnanti della scuola sono stati arrestati. Un gesto che getta un’ombra cupa sul sistema educativo del Paese. Mathur non ha fornito ulteriori dettagli su come il bambino sia morto, e secondo i media locali il corpo è stato inviato per un esame autoptico, nella speranza di fare chiarezza su questa barbarie.
Purtroppo, questo non è un caso isolato. Tra il 2014 e il 2021, il National Crime Records Bureau dell’India ha registrato ben 103 casi di sacrifici umani. Rituali macabri, spesso compiuti per placare divinità o entità oscure, sono più frequenti nelle zone tribali e remote del Paese, dove superstizioni e credenze nell’occulto sono ancora profondamente radicate.
Nonostante l’orrore, l’India ha già vissuto episodi di tale crudeltà. Solo lo scorso anno, cinque uomini sono stati arrestati per l’omicidio di una donna di 64 anni, decapitata con un machete nel 2019 dopo aver visitato un tempio nel nord-est del Paese. Anche in quel caso, secondo la polizia, il mandante aveva orchestrato il delitto come parte di un rituale religioso per commemorare l’anniversario della morte del fratello.
Foto: AFP