Una faida tra vicini è sfociata in un atto di pura violenza che ha portato a una condanna scioccante: Paul Borg, 68 anni, residente a Żebbuġ, è stato condannato a 32 anni di carcere per aver tentato di uccidere Mario Grech, il padre del suo vicino, lanciandogli contro due mattoni. L’episodio, avvenuto quattro anni fa, è il risultato di tensioni accumulate nel tempo e scatenate da dispute su lavori di costruzione.
Tutto è iniziato in un giorno di settembre, quando Grech era su una scala, intento a lavorare su un canale lungo un muro divisorio che Borg rivendicava come sua proprietà privata. Senza preavviso, Borg ha scagliato due mattoni pesanti contro di lui. Solo una mossa fulminea del malcapitato, che è riuscito a spostarsi in tempo, ha evitato una tragedia. Come spiegato da un esperto tecnico e un medico legale durante il processo, “se i mattoni avessero colpito Grech, l’impatto sarebbe stato letale”
. Ma Borg non si è fermato qui: subito dopo, ha lanciato dal tetto due taniche di olio bruciato, macchiando il pavimento e la piscina dei vicini.
Durante il processo, l’avvocato difensore Edward Gatt ha definito la sentenza “un verdetto assurdo”, pur ammettendo che “non si può giustificare ciò che ha fatto, anche quando i vicini ti rendono la vita impossibile”. Ha insistito che Borg non aveva l’intenzione di uccidere, ma ha riconosciuto la gravità dell’azione: “Questo caso mi perseguiterà per tutta la vita.”
Borg e la sua famiglia vivevano a Żebbuġ da 48 anni senza alcun problema con la comunità. La moglie del condannato ha testimoniato, descrivendo il marito come un uomo che, da quell’incidente, non aveva più avuto scontri con i vicini. Con voce spezzata dall’emozione, ha dichiarato: “Ora sono sola, senza mio marito.”
Ma la corte, guidata dalla giudice Consuelo Scerri Herrera, è stata inflessibile. Dopo una breve pausa, ha emesso la sentenza: 32 anni di carcere e una multa di €4.000. Il pubblico ministero ha sottolineato che il verdetto della giuria, con otto voti favorevoli su nove, richiedeva una punizione severa. La difesa, invece, ha cercato invano di convincere la corte a prendere in considerazione il fatto che nessuno fosse rimasto ferito.
Alla fine, la giustizia ha prevalso, ma la vicenda lascia un quartiere in silenzio e una famiglia devastata.
Foto: Times of Malta