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żebbuġ, Gozo: uno su sei compra il visto d’oro, ma chi paga davvero?

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A Żebbuġ, Gozo, ben uno su sei abitanti è un acquirente di visto d’oro! Un dato che fa riflettere, emerso grazie alle statistiche ufficiali e confermato da un nuovo rapporto pubblicato martedì. Questo studio rivela come questi ricchi acquirenti internazionali stiano spendendo il minimo indispensabile per l’alloggio, occupando appartamenti che normalmente sarebbero disponibili per affittuari a reddito medio-basso.

Un’analisi dettagliata su oltre 2.500 richieste di visto d’oro ha rivelato un trend scioccante: solo 67 candidati hanno optato per l’acquisto di una casa, mentre tutti gli altri hanno preferito affittare, spesso pagando l’importo minimo di 12.000 euro all’anno a Malta o 10.000 euro a Gozo. “Quasi il 90% dei richiedenti (88%) proviene dalla Cina” , rivela il rapporto, suscitando interrogativi sulle finalità del programma. Basti pensare che, mentre 5.200 cittadini cinesi hanno ottenuto il visto tra il 2016 e il 2021, l’ultimo censimento registra solo 2.700 cinesi residenti nel paese. Ma non è tutto: alcuni richiedenti, con famiglie fino a cinque persone, si accontentano di appartamenti da 850 euro al mese a Gozo.

Il rapporto, prodotto dalla Daphne Caruana Galizia Foundation con il supporto di Transparency International, getta luce su altri dati sconcertanti. “Solo il 7% degli acquirenti di visto ha scelto di acquistare una proprietà, mentre tutti gli altri hanno preferito affittare” . Ancora più allarmante è il fatto che oltre il 91% dei richiedenti proviene dai 30 paesi considerati ad alto rischio di riciclaggio di denaro. Inoltre, il più importante agente per i visti, Mark Hyzler, ha gestito un numero di richieste superiore a quello dei successivi sette agenti messi insieme.

Nonostante i lussuosi complessi residenziali siano destinati ad attrarre compratori facoltosi di paesi terzi, la realtà è ben diversa: la maggior parte di coloro che vi risiedono ha preferito affittare. E non è solo il mercato immobiliare a trarne profitto: l’intero settore immobiliare sembra essere in ebollizione, con un aumento costante delle compravendite.

Il programma di visti d’oro di Malta permette agli investitori stranieri di ottenere la residenza in cambio di un contributo finanziario, un investimento passivo e una donazione a una organizzazione no-profit. I richiedenti devono acquistare una proprietà di almeno 350.000 euro (300.000 a Gozo) oppure affittare una casa per un minimo di 12.000 euro all’anno (10.000 a Gozo). Il programma impone inoltre che abbiano una residenza valida e continua a Malta, senza interruzioni. Il sistema dei visti è strettamente legato al programma di passaporti d’oro, che concede un passaporto maltese agli acquirenti di successo, anche se quest’ultimo è attualmente contestato dalla Commissione Europea.

Gestito dall’agenzia statale Residency Malta, il programma dei visti è un vero affare: le stime di bilancio pubblicate recentemente indicano un guadagno di 31 milioni di euro nel 2023, con una proiezione di altri 30 milioni per il prossimo anno. Il rapporto della Daphne Caruana Galizia Foundation rivela che Żebbuġ, Gozo (inclusa Marsalforn) è stata la località preferita dagli acquirenti di visto d’oro, con un aumento della popolazione locale di circa 440 persone, pari al 17% della popolazione totale. Anche Munxar, un altro piccolo villaggio di Gozo che comprende Xlendi, ha registrato un incremento di 190 persone, ovvero il 14% della sua popolazione.

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Secondo l’analisi, i luoghi più richiesti per i visti d’oro risultano Żebbuġ (Gozo), Marsascala, Swieqi, Sliema e Munxar. Malta è pubblicizzata come meta “_accessibile_”, “_facile_” e come un’opportunità per “accedere al mercato immobiliare accessibile di Malta” . E, come concludono i ricercatori, i principali beneficiari sembrano essere proprio gli operatori del settore immobiliare maltese.

Residency Malta ha comunicato agli autori del rapporto di aver commissionato uno studio per determinare l’impatto del programma sul mercato immobiliare locale.

Foto: Joanna Demarco/Daphne Caruana Galizia Foundation

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