Una delle voci più potenti dell’Afghanistan, Zahra Joya, è stata protagonista di un episodio che ha lasciato tutti senza parole: fermata all’aeroporto di Malta, è stata respinta e rimandata a Londra, nonostante fosse stata invitata ufficialmente a partecipare a una conferenza sulla condizione delle donne afghane. La giornalista, insignita del titolo di “Donna dell’Anno” da TIME Magazine nel 2022, ha raccontato sui social il trattamento ricevuto, definendolo incredibile e sconvolgente.
“Sono partita da Heathrow senza alcun problema, con un visto Schengen valido. Eppure, all’arrivo a Malta, sono stata bloccata e ‘affrettata’ su un volo di ritorno per Londra dalla polizia”
ha dichiarato Joya. La sua incredulità si è trasformata in rabbia quando ha evidenziato la contraddizione di un evento organizzato dal Ministro degli Esteri Ian Borg per raccontare le esperienze delle donne afghane, ma che ha visto una delle loro principali rappresentanti fermata e rispedita indietro.
Un portavoce del Ministero degli Esteri ha cercato di fare chiarezza, spiegando che il ministero aveva facilitato il processo di rilascio dei visti per alcuni partecipanti alla conferenza. Tuttavia, ha precisato che Zahra Joya non era inclusa nella lista di coloro che necessitavano di assistenza consolare. Rimane, però, un grande interrogativo sul motivo per cui le è stato negato l’ingresso, soprattutto considerando che lei stessa ha affermato di possedere un visto regolare.
Secondo le autorità, il problema sarebbe legato al passaporto con cui Joya ha viaggiato, descritto come “non riconosciuto per l’ingresso a Malta”
. Il portavoce ha aggiunto che una soluzione era stata individuata poche ore dopo, ma a quel punto, in base alle normative vigenti, la giornalista era già stata fatta salire su un volo per il Regno Unito.
Joya non è una donna comune. Cresciuta in un Afghanistan sotto il dominio dei talebani, ha sfidato ogni restrizione fin dall’infanzia. Nel 1996, quando i talebani vietarono l’istruzione alle ragazze, Zahra Joya trovò un modo per continuare a studiare: travestita da ragazzo, percorreva ogni giorno due ore a piedi per raggiungere la scuola. Si faceva chiamare “Mohammed” e lottava in silenzio per un futuro migliore. Dopo l’invasione americana, si è laureata in giurisprudenza e ha iniziato la sua carriera nel giornalismo nel 2011, per poi trasferirsi a Londra.
Il suo impegno instancabile l’ha portata a essere inserita tra le “Donne dell’Anno” di TIME Magazine, insieme a personalità del calibro di Amal Clooney. Oggi, con il suo portale Rukhshana Media, continua a raccontare le storie invisibili delle donne afghane, guadagnandosi premi e riconoscimenti internazionali.
Ma il suo Paese natale vive ancora un incubo senza fine. Dal ritorno al potere dei talebani nel 2021, i diritti delle donne in Afghanistan sono sotto attacco. Secondo le Nazioni Unite, sono stati emessi almeno 70 decreti che limitano gravemente la libertà di donne e ragazze, creando un clima oppressivo e minando profondamente la loro qualità di vita.
Episodi come quello accaduto a Malta non fanno che dimostrare quanto sia ardua la lotta per chi cerca di portare alla luce queste verità. Zahra Joya, con il suo coraggio e la sua determinazione, rappresenta una voce che non può e non deve essere messa a tacere.
Foto: Joya Zahra/X