Un litigio domestico che si trasforma in un intricato caso giudiziario: a Żabbar, un uomo che ha denunciato la moglie per aggressione si ritrova lui stesso accusato di minacce di morte. Un dramma coniugale che sconvolge una relazione durata 15 anni e che getta luce su una vicenda dai risvolti sorprendenti.
Tutto è iniziato il 20 novembre, nella casa della coppia, quando il marito ha accusato la moglie di tradirlo. Un confronto infuocato, alimentato dalla gelosia, che è presto degenerato. L’indomani, l’uomo si è rivolto all’unità contro la violenza domestica della polizia, affermando di essere stato colpito dalla moglie durante la lite. Tuttavia, non essendo in possesso di un certificato medico, il suo racconto ha portato a una valutazione di “basso rischio” da parte degli agenti.
Ma il caso si complica. Quando la moglie viene interrogata, ribalta la situazione sostenendo che il marito l’ha aggredita fisicamente e, in preda alla rabbia, l’ha minacciata di morte. La donna ha dichiarato che tutto è scaturito dalla convinzione dell’uomo che lei avesse una relazione extraconiugale. Anche lei, però, non ha fornito certificati medici, ma la sua versione ha determinato una valutazione di “pericolo estremo”.
Il marito, un 55enne che lavora come guardia di sicurezza, è stato arrestato e interrogato, negando ogni accusa e ribadendo che era stata la moglie a picchiarlo durante la lite. Sabato, è stato formalmente accusato di aver causato paura di violenza, oltre che di insulti e minacce. Davanti al giudice si è dichiarato non colpevole.
Nonostante la gravità delle accuse, i pubblici ministeri non si sono opposti alla concessione della libertà su cauzione, sottolineando che la moglie, nel frattempo trasferitasi fuori dal domicilio coniugale, sarà a sua volta accusata di reati legati alla vicenda. Durante l’udienza, l’Ispettore Antonello Magri ha spiegato: “L’unico motivo per cui l’imputato è stato trattenuto e accusato in arresto è il punteggio elevato risultante dalla valutazione del rischio.”
La corte, presieduta dalla Magistrata Giannella Camilleri Busuttil, ha concesso la libertà su cauzione con un deposito di 1.500 euro e una garanzia personale di 4.500 euro. Tra le condizioni imposte, il marito dovrà firmare il registro della cauzione tre volte a settimana e rispettare un coprifuoco. Inoltre, è stato emesso un ordine di protezione a favore della moglie.
Per tutelare entrambe le parti coinvolte, è stato richiesto un divieto di pubblicazione sul caso.
Foto: Matthew Mirabelli