Malta

Vite invisibili a Paceville: il dramma nascosto tra le luci

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Nel cuore pulsante della vita notturna di Malta, dove le luci al neon brillano e le strade si affollano di turisti, si nasconde una realtà che pochi osano vedere: tra club per gentiluomini e risate euforiche, circa 40 o 50 persone vivono all’addiaccio, dormendo su cartoni e bagnasciuga. È la cruda verità di Paceville, un volto oscuro della città che non appare sui dépliant turistici.

Durante l’inverno, questi senzatetto trovano riparo in edifici abbandonati, mentre d’estate si rifugiano sulle spiagge o sotto gli alberi. Una scena surreale si apre vicino a una fermata dell’autobus, accanto a una spiaggia rocciosa: bottiglie vuote, bancali di legno e avanzi di cibo sparsi ovunque. Quando il Times of Malta ha visitato l’area, un uomo era profondamente addormentato su una scatola di cartone, trasformata in un letto improvvisato, con un telo di plastica che gli faceva da coperta.  Un’immagine desolante, che racconta una storia di abbandono nel cuore della movida maltese.

Tra questi invisibili c’è un 32enne originario della Somalia. “Dormo sotto un albero da un mese,” ha detto all’inviato, condividendo lo spazio con altri tre compagni di sventura. Prima di finire per strada a Paceville, viveva a Gżira, dove lavorava come lavapiatti e addetto alle pulizie. La sua vita è stata stravolta dopo un tragico incidente: “Mi sono rotto il collo e sono stato in ospedale per quattro mesi. Ho perso il lavoro e poi la casa. In inverno cercherò un’altra casa abbandonata qui a Paceville. Resto qui perché ci sono altri africani, e a volte mi danno qualche soldo” .

I senzatetto di Paceville provengono da diverse nazioni: europei, non europei e maltesi. E la loro presenza ha iniziato a inquietare i residenti della zona. Prima di trasferirsi sulla striscia centrale, queste persone vivevano in un sito abbandonato, quello che i vicini definiscono “una discarica a cielo aperto”. Gli anziani residenti del quartiere, assieme ai loro assistenti, sono spaventati. “Ho paura di uscire da sola di notte, a volte questi uomini litigano,” confessa una donna anziana. Un’altra aggiunge con tono esasperato: “Segnalarli alla polizia o al comune è inutile. Ci hanno dimenticati, non interessa più a nessuno dei residenti di Paceville.”

Ma il vero terrore è legato alla droga. “La droga è ovunque,” afferma un altro residente, “anche prima che arrivassero, trovavo sostanze nei miei tubi di scarico.”  Il somalo ha negato ogni coinvolgimento con la droga, ma un altro senzatetto, un giovane di 24 anni, ha confessato al Times of Malta di vendere stupefacenti per alimentare la propria dipendenza. Dormiva su una panchina, il suo “letto” all’ombra della frenesia della città.

Un operatore comunitario, che ha scelto l’anonimato per continuare a lavorare in sicurezza nell’area, ha rivelato che il numero di persone che vivono per strada a Paceville si aggira intorno alle 40-50. La cappella del quartiere offre un supporto vitale: abiti, cibo e una bevanda calda ogni giorno“Le nazionalità sono diverse, così come i motivi per cui finiscono in strada,” ha spiegato. Per i maltesi, i problemi principali sono le dipendenze, le malattie mentali o la mancanza di supporto dopo la scarcerazione. Per i non comunitari, invece, la situazione è diversa. “Molti scappano dai loro Paesi a causa di problemi legali o minacce alla loro sicurezza, oppure vengono a Malta per cercare lavoro ma non lo trovano. Senza una rete di sicurezza, finiscono in strada.”

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L’operatore ha sottolineato che il problema non è confinato solo a Paceville: “Non c’è abbastanza spazio nei rifugi per accogliere tutti. Questo non è solo un problema di Paceville, è un problema di tutta Malta.”

Il sindaco di St Julian’s ha riconosciuto la presenza dei senzatetto a Paceville, ma ha tenuto a precisare che il problema riguarda solo questa parte della città: “Non è corretto paragonare l’intero St Julian’s a Paceville. Balluta, i Giardini, Ta’ Giorni, The Village, il nucleo storico di St Julian’s e altre aree non hanno questo problema. Questa è una questione che le autorità superiori dovrebbero affrontare, poiché il comune non può fare praticamente nulla.”

Il sindaco ha aggiunto che, quando la polizia è stata informata della presenza degli uomini sulla striscia centrale, sono intervenuti immediatamente. Tuttavia, poiché l’essere senzatetto non costituisce un crimine, tutto ciò che potevano fare era indirizzare gli uomini alla Millennium Chapel per ricevere aiuto.

Foto: Matthew Mirabelli

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