I responsabili del controverso progetto Villa Rosa respingono le accuse di voler sfruttare la revisione del piano regolatore per “moltiplicare” l’impatto della costruzione, sostenendo invece che il nuovo piano ridurrà le altezze degli edifici e offrirà più spazi verdi.
In un’apparente strategia per ripulire la propria immagine, la società Garnet Investments ha contattato i principali media maltesi venerdì mattina per “_chiarire i fatti e raccontare la vera storia di questo sviluppo_”, evidenziando quelli che definisce alcuni “_fraintendimenti_” legati al progetto. Questo accade a poche ore dalla protesta di Moviment Graffitti, pianificata per il giorno successivo.
Lo scontro arriva dopo un’inchiesta scottante del Times of Malta
, che ha rivelato come i criteri della consultazione pubblica fossero quasi identici a una presentazione preparata proprio dai progettisti del progetto, successivamente portata in Consiglio dei Ministri.
Nella sua dichiarazione, Anton Camilleri, proprietario di Garnet Investments, riconosce che “_la necessità di una revisione del piano regolatore è emersa in seguito a discussioni tra lo sviluppatore e le autorità_”. Queste trattative, assicurano gli sviluppatori, sono assolutamente “_normali per un progetto di questa portata_”, una tesi supportata questa settimana anche dal Ministro della Pianificazione Clint Camilleri.
Ma nonostante l’aperta collaborazione con le autorità, Garnet Investments insiste che “_non ha partecipato a nessuna riunione di gabinetto_” e sottolinea come sia stata la Planning Authority
a definire gli obiettivi della revisione.
Alla domanda sul perché i termini della consultazione pubblica riflettano quelli del progetto, un portavoce dell’autorità ha risposto che si “_atterrà scrupolosamente a tutte le fasi della procedura di revisione, che è appena iniziata_”. Una volta conclusa la fase pubblica, la Planning Authority promette una bozza di politica “_che stabilirà in modo razionale i parametri di sviluppo più appropriati per il sito_”.
Nuove promesse, vecchi dubbi
Gli sviluppatori hanno inoltre annunciato che l’attuale domanda di sviluppo sarà annullata: dopo aver ottenuto un permesso nel 2018, hanno deciso di “rivedere” i piani alla luce dei cambiamenti nella zona e delle nuove politiche urbanistiche. La società ammette di mirare a un progetto migliore, “_riducendo le altezze e stabilendo un limite fisso per garantire che non vengano aggiunti piani ulteriori in futuro_”, come afferma Camilleri.
Nonostante queste promesse, i nuovi piani continueranno a includere grattacieli, poiché “_questa è una delle poche aree a Malta dove le torri hanno senso_”, sostiene l’azienda. “_Le torri consentono di ridurre l’area edificata e creare più spazi pubblici aperti_”.
Inoltre, i rappresentanti del progetto si affrettano a rassicurare che lo sviluppo non impatterà negativamente la valle circostante. Anzi, sottolineano che il piano aggiornato prevede di garantire la protezione delle “_aree sensibili dal punto di vista ambientale_”. “_Ci impegniamo a rimuovere queste aree dal piano di sviluppo, creando di fatto una zona cuscinetto per proteggere la valle_”.
L’arrivo di marchi di lusso per attrarre i turisti
Nel comunicato si conferma anche l’arrivo di marchi di lusso internazionali nel sito del progetto, che secondo i promotori “_colmeranno le principali lacune dell’offerta turistica maltese, rafforzando la competitività del Paese a livello internazionale_”.
Un recente articolo del Times of Malta ha rivelato che i piani del progetto prevedono quattro hotel di lusso, gestiti dai prestigiosi brand Sofitel, Fairmont, Mama Shelter e Emblems Collection
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Foto: Mark Zammit Cordina
Immagine: Planning Authority