Malta

Verdetto sui seggi extra: l’ADPD prepara la prossima mossa

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Una decisione che scuote le fondamenta della democrazia! Il tribunale ha respinto la sfida costituzionale dell’ADPD sull’assegnazione dei seggi parlamentari extra, ma il partito verde non si arrende. L’ADPD, da sempre paladino di una rappresentanza proporzionale e dell’uguaglianza democratica, ha annunciato un ricorso immediato, con la ferma convinzione che questa battaglia sia cruciale per il futuro politico di Malta.

All’uscita dal tribunale, la presidente Sandra Gauci ha dichiarato con determinazione: “Faremo appello, perché crediamo che ogni voto conti e che ogni voto debba essere rappresentato.”  Parole forti, che riflettono il malcontento per un sistema elettorale che, secondo l’ADPD, continua a favorire spudoratamente i due principali partiti, discriminando i più piccoli e soffocando la pluralità politica.

La questione affonda le sue radici in una normativa controversa: l’assegnazione di seggi aggiuntivi per garantire la proporzionalità si applica solo ai partiti già rappresentati in parlamento. Inoltre, anche i seggi di bilanciamento di genere seguono questa regola, penalizzando ulteriormente i partiti minori. Per l’ADPD, questa è una chiara violazione dei principi di equità democratica.

Carmel Cacopardo, vice leader del partito, ha spiegato le motivazioni dietro la decisione del giudice Ian Spiteri Bailey: “Innanzitutto, la Costituzione non può contraddirsi e, per questo, non può essere contestata. Inoltre, il tribunale ha stabilito che la Costituzione non è subordinata alla Convenzione Europea sui Diritti Umani.”  Una sentenza che lascia l’amaro in bocca e alimenta il desiderio di giustizia dell’ADPD.

Ma il partito non si ferma qui. La lotta è appena iniziata. “Faremo appello e, se la Corte d’Appello non ci darà ragione, porteremo il caso davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani a Strasburgo,”  ha dichiarato Cacopardo con fermezza.

Non è la prima volta che l’ADPD si trova a combattere contro un sistema che sembra progettato per escludere le voci alternative. Nonostante un aumento di consensi alle ultime elezioni generali, il partito non è riuscito a ottenere seggi in parlamento. Nei successivi scrutini per il Parlamento europeo e i consigli locali, i risultati sono stati contrastanti: due seggi nei consigli locali, ma un amaro insuccesso nelle elezioni europee, dove il candidato di estrema destra Norman Lowell ha raccolto più del doppio dei voti dell’ADPD.

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Alla domanda su possibili alleanze con altri partiti o candidati indipendenti, Cacopardo ha risposto senza esitazioni: “Niente è escluso, ma ovviamente, per formare un’alleanza, è necessario che ci sia un’idea comune. Non posso allearmi con chiunque, senza principi.”  Una dichiarazione che sottolinea l’intransigenza morale e politica dell’ADPD, pronto a restare fedele ai propri valori.

Foto: Matthew Mirabelli.

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