Un rapporto sconcertante ha svelato uno scenario quasi surreale: il Pjazza Teatru Rjal, iconico teatro all’aperto di Valletta, vanta un consiglio di amministrazione più numeroso del suo personale effettivo. “Tredici membri del consiglio contro appena cinque dipendenti reali”
, denuncia il revisore generale. Un paradosso che si amplifica sapendo che, secondo le regole del teatro, il numero massimo di membri del consiglio dovrebbe essere otto.
Come se non bastasse, due membri del consiglio non si sono presentati a più della metà delle nove riunioni annuali, spesso senza notificare o giustificare formalmente la loro assenza. Eppure, “gli onorari sono stati pagati per intero”
, sottolinea con ironia il rapporto.
Dietro le quinte, la situazione non migliora. Il bar del teatro, situato all’esterno dell’edificio, ha operato per ben dieci mesi senza un contratto ufficiale dopo la scadenza dell’accordo originale da 231.000 euro a fine 2022. Solo nell’ottobre 2023 è stato stipulato un nuovo contratto con lo stesso gestore.
Un’altra nota dolente riguarda la sicurezza. Un contratto per i servizi di vigilanza ha superato il budget previsto di oltre 100.000 euro, raggiungendo i 470.000 euro contro i 365.000 originariamente stabiliti. La direzione ha giustificato la discrepanza affermando che “il valore dell’appalto è stato tradotto in ore, portando a costi imprevisti”
.
Non è finita qui: i certificati di condotta della polizia per il personale di sicurezza sono stati raccolti solo dopo una richiesta specifica dell’ufficio del revisore generale. La spiegazione del teatro? “Non sono stati conservati per motivi di protezione dei dati”
. Un’affermazione che non sembra aver convinto del tutto.
Un palcoscenico dove la realtà sembra superare la finzione, lasciando dubbi profondi sulla gestione delle risorse e sull’attenzione agli standard amministrativi.
Foto: Darrin Zammit Lupi
Foto: Matthew Mirabelli