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Malta

Valletta, il restauro della Chiesa di San Paolo finisce nel caos: accuse di conflitto d’interesse e bando annullato

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Un progetto di restauro che doveva ridare lustro alla storica facciata della Chiesa di San Paolo, a Valletta, è finito al centro di uno scandalo che ha scosso l’intera comunità. Il bando da 164.000 euro, annunciato nel 2023, è stato travolto da pesanti accuse di conflitto d’interesse, minacciando di gettare ombre su un’iniziativa che avrebbe dovuto celebrare il patrimonio architettonico della capitale maltese.

La controversia ruota attorno all’impresa vincitrice, Agius Stoneworks, la cui proprietà è legata direttamente a Gabriella Agius, segretario esecutivo del consiglio comunale di Valletta. Un rapporto che, inevitabilmente, ha fatto sorgere sospetti. Rosario Agius, direttore dell’impresa, ha cercato di difendersi, dichiarando di non essere in contatto con quella parte della famiglia da oltre vent’anni e di avere rapporti “molto tesi”. “Non sono mai stato in contatto con loro, i legami familiari sono inesistenti da molto tempo,”  ha affermato con fermezza al consiglio, tentando di smontare le accuse che lo vedevano coinvolto in un possibile favoreggiamento.

Nonostante le sue parole, l’intera vicenda è degenerata quando il consiglio comunale ha deciso di annullare il bando nel 2024, a seguito della sua imprevista comparsa in una riunione pubblica per discutere proprio di quel progetto. In quell’incontro, c’era anche l’architetto Andrew Ellul, membro della commissione che aveva valutato il bando. Ellul ha confermato di conoscere Rosario Agius, essendosi trovato con lui in occasione di un altro bando circa due o tre anni prima. Eppure, l’architetto ha cercato di smorzare ogni polemica, spiegando di non aver mai discusso con Agius di quel progetto in particolare e che la sua presenza alla riunione era semplicemente dettata dalla sua preoccupazione per le condizioni della chiesa. “Non ho mai avuto conversazioni con Agius riguardo a questo bando,”  ha ribadito, cercando di dissociarsi dalle accuse.

Le polemiche, però, non sono finite qui. Il consigliere laburista Daniel Diacono ha scagliato una pesante accusa: è stato un errore che il “presunto vincitore” fosse presente insieme al valutatore, un fatto che ha minato la trasparenza dell’intero processo. “Non c’è stata trasparenza in questo bando, e la presenza di Rosario Agius insieme all’architetto Ellul ha avuto l’effetto di intimidire chiunque cercasse di fare chiarezza,”  ha dichiarato Diacono, infiammando ulteriormente gli animi. E mentre la polemica infuriava, l’ex sindaco Alfred Zammit, ora consigliere comunale, ha colto l’occasione per invocare un’inchiesta per falso giuramento, senza però fare riferimenti diretti a nessuno in particolare. Una mossa che ha alimentato ancora di più il caos e il sospetto, gettando ombre sulla gestione di quel bando.

Alla fine, la decisione del consiglio comunale è stata chiara: il bando è stato annullato per evitare il rischio di conflitto di interesse. Ma, nonostante l’esito ufficiale, questa vicenda ha sollevato interrogativi sullo stato di trasparenza e giustizia nell’amministrazione di Valletta, lasciando il pubblico con una sensazione di inquietudine e sfiducia. L’ombra della politica locale sembra essersi allungata su un progetto che avrebbe dovuto essere solo un’opportunità di restauro.

Foto: Chris Sant Fournier

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