Featured

Uomo reclama una violazione dei diritti umani dopo essere stato incarcerato per non aver pagato gli alimenti

Published

on

Un uomo che è stato incarcerato per 17 mesi per non aver pagato gli alimenti mensili alla moglie separata a causa di ristrettezze economiche ha denunciato una violazione dei suoi diritti umani per la sproporzione della pena.

Mario Bartolo ha sostenuto che la detenzione lo stava sottoponendo a un trattamento degradante e disumano, oltre che discriminatorio, dal momento che aveva altre 28 cause pendenti.

Ha presentato un’istanza presso la prima aula del Tribunale civile nella sua giurisdizione costituzionale contro l’Avvocato di Stato e il Procuratore generale.

Ha dichiarato in tribunale che è stato imprigionato per un totale di 17 mesi da due magistrati diversi che stavano prendendo decisioni su denunce penali presentate dalla sua ex moglie, alla quale doveva €466 al mese in alimenti dopo la loro separazione.

L’uomo ha spiegato che, mentre lavorava al momento della firma del contratto di separazione nel 2010, era ormai un pensionato di 67 anni ed era “gravemente malato”. Era quindi impossibile per lui continuare a pagare quella somma. Ha detto di avere alcune dita dei piedi amputate e quindi di non poter lavorare.

Le decisioni attraverso le quali è stato imprigionato sono tutte in attesa presso la Corte d’Appello.

Advertisement

Bartolo ha detto che la moglie sporgeva denunce penali ogni pochi mesi e che lui aveva una serie di cause pendenti perché non poteva pagare gli alimenti. Aveva chiesto la mediazione presso il tribunale della famiglia, ma anche questa era in sospeso e non gli dava tregua.

Ha sostenuto che le pene detentive erano sproporzionate e non tenevano conto delle diverse circostanze in cui si trovava ora.

Inoltre, tutti i suoi casi sono stati trattati separatamente nonostante fossero collegati. È stato discriminato anche perché non ha potuto beneficiare di una disposizione di legge che considera tutti i casi come un reato continuato.

Bartolo ha quindi chiesto alla Corte di dichiarare che la sua detenzione per il mancato pagamento degli alimenti viola i suoi diritti umani e di ordinare che tutti i suoi casi siano ascoltati e decisi insieme.

La richiesta è stata firmata dagli avvocati José Herrera, David Camilleri e Martina Herrera.

Advertisement
Exit mobile version